La Casa: il racconto secondo classificato al Concorso letterario di Passaparola

Continuano le pubblicazioni dei primi tre racconti premiati nella seconda edizione del Concorso di Letteratura Migrante dal tema “Casa è dove voglio essere”, organizzato da Cidis nell’ambito del progetto Passaparola. 

Ricordiamo che le iscrizioni alla terza edizione del concorso sono aperte fino al 7 maggio 2022. Questa volta il tema proposto è “Fiabe dal mondo”, tutte le informazioni e le istruzioni per partecipare sono disponibili nell’articolo pubblicato a questo link.

Al secondo posto troviamo l’elaborato “La Casa” a cura di Ayad Ehab.  Più che un racconto l’autore propone una riflessione sul significato di casa, ripercorrendo la sua vita, dall’infanzia caratterizzata dall’innocenza fino all’amarezza dell’età adulta. Qui per leggere le motivazioni della Giuria.

Qui per leggere il racconto terzo classificato “Un viaggio verso casa”

Ci rivediamo presto con il primo racconto classificato 

Buona lettura!

Napoli, 2 maggio 2022

LA CASA
di Ayad Ehab

Mi sono sempre chiesto chi ha diviso le persone? Chi ha segnato i confini? Chi decide la grandezza della terra madre? E dove sono nato? Ma io sono già straniero in un paese diverso da quello della mia nazionalità. Forse è dove sono nato, forse è dove sono cresciuto. … io non lo so… Ma qualcosa dentro mi dice che casa è più del semplice posto dove sono nato e che la casa non è definita dai documenti che ho in mano. Credo che casa sia dove i miei tentativi di fuga finiscono. La casa è quel posto che mi accetta e che io accetto a mia volta… e dove trovo il mio cuore ad aspettare il sorgere del sole ogni giorno, dove piantare l’amore di una nuova speranza dove nessuna paura mi porta verso la morte e mi impedisce di vivere. Quando ero bambino pensavo che il mondo era tutto più facile, più bello, libero, come i capelli della mia amata che ondeggiano sulla sua schiena. Dove non ci sono limiti, agenti di dogana, cani poliziotto. Ero così innocente da credere che tutte le persone fossero uguali. Io non lo sapevo che il cuore della pelle definisce il posto sulla carta geografica, e che definisce il modo in cui il mondo ti tratta. Non avevo capito che sarei rimasto imprigionato dalla mia lingua, dal colore dei miei occhi, dai miei capelli. Credevo che fosse abbastanza facile crescere ed essere in grado di vedere il bello in questo mondo, e che il mondo intero fosse casa mia. Si dice che casa sia qualcosa che creiamo nei nostri cuori e che in gran parte sia vero. Come le tartarughe portano la casa sulla schiena, io porto casa mia nel cuore ed ogni volta che lo sento battere con amore e libertà sento che sono a casa mia.