Puglia, contro il caporalato inaugurata foresteria per braccianti

 

In questi mesi abbiamo raccontato dei progetti delle regioni Veneto e Lazio per contrastare il caporalato. Da pochi giorni si è aggiunta una nuova iniziativa portata avanti dalla Regione Puglia: la realizzazione di una grande foresteria per braccianti agricoli nel comune di San Severo, in provincia di Foggia, gestita da Casa Sankara – Associazione Ghetto Out realtà del territorio da anni in prima linea per la protezione dei migranti impegnati, spesso sfruttati, nelle campagne pugliesi.

Il “Centro Stefano Fumarolo”, realizzato dalle istituzioni regionali in partenariato con Ministero dell’Interno e del Lavoro, ha a disposizione 400 posti letto, servizio mensa, e moduli abitativi climatizzati con gli opportuni servizi igienico-sanitari.

“Chi viene a lavorare per la nostra agricoltura troverà in queste foresterie, grazie alla Regione Puglia e allo Stato, un luogo dignitoso dove dormire, lavarsi, mangiare, essere seguiti dal punto di vista sanitario come prevedono le leggi regionali. Diamo così dignità alla produzione agricola fatta in modo legale e umanamente sostenibile, perché tutto ciò che è bestiale, illegale, che soffoca i diritti umani ed è frutto di abuso, prepotenza, arroganza e di mafia non può essere venduto da un Paese civile, fa solo danno.” ha dichiarato a margine dell’inaugurazione il presidente della Giunta Regionale Michele Emiliano, annunciando inoltre prossimi investimenti sul trasporto pubblico locale volti a stroncare il potere ai caporali nel trasporto dei braccianti sui campi.

La foresteria di San Severo è dedicata alla memoria di Stefano Fumarulo, dirigente della Regione Puglia prematuramente scomparso, impegnato nelle politiche di accoglienza e che nel progetto aveva creduto fino all’ultimo. “Stefano era un vero patriota italiano. Essere patrioti non consiste, come qualcuno sostiene, nel lasciare al loro destino le persone in difficoltà. Per Stefano il tricolore era una specie di grande canotto di salvataggio per tutti coloro che nel mondo avevano bisogno dell’Italia per trovare una vita dignitosa e bella” ha ricordato Emiliano.

Papa Latyr Faye, presidente di Casa Sankara – Associazione Ghetto Out, ha dichiarato a Stranieriincampania “la foresteria di Casa Sankara rimane l’unica alternativa credibile e puntuale per contrastare il caporalato e i ghetti, luoghi di negazione dei diritti e della dignità calpestata”.

Sull’inaugurazione è intervenuta anche la Cgil regionale che ha richiamato le imprese a fare la loro parte sul versante dell’accoglienza e del contrasto allo sfruttamento nei campi. “Occorre proseguire con maggiore intensità sulla strada indicata – affermano Pino Gesmundo e Azmi Jarjawi -: accoglienza, trasporto pubblico, intermediazione del lavoro trasparente e legale”. 

Nel prossimo futuro a Casa Sankara è prevista l’attivazione dei servizi di infermeria, orientamento socio-legale, sportelli mobili di avviamento e sicurezza sul lavoro attraverso i progetti in fase di avvio FAMI Emergenziale e Pon Inclusione.