Laboratorio di Citizen Journalism: il ruolo attivo dei migranti nell’informazione

 

Un incontro molto particolare quello che hanno affrontato i partecipanti al corso di Citizen Journalism, realizzato nell’ambito del progetto Impact Campania, che hanno avuto l’opportunità di incontrare il giornalista Maurizio Torrealta, ex responsabile delle inchieste di Rainews24 e del TG3 ed oggi direttore della scuola di giornalismo Lelio Basso di Roma.

Autore di numerose inchieste giornalistiche, Torrealta ha mostrato i suoi lavori svelando i “segreti del mestiere”. La classe ha visionato i servizi sull’utilizzo di armi non consentite da parte degli Stati Uniti in alcuni conflitti, come “La terza bomba atomica e le confessioni del veterano” sulla bomba nucleare lanciata tra Bassora ed il confine dell’Iran, “Armi misteriose a Gaza, microtecnologie per amputazioni” e “Gaza ferite inspiegabili e nuove armi” sul primo utilizzo delle bombe DIME (dense inert metal explosive). Indagini condotte a distanza, fatte di raccolta di indizi e testimonianze che dimostrassero la veridicità di quanto affermato. Torrealta si è dimostrato estremamente disponibile a rispondere alle curiosità, permettendo ai ragazzi di apprendere le tecniche  che si nascondono dietro inchieste così importanti e che hanno cambiato la narrazione di alcuni dei conflitti più sanguinosi che hanno mortificato alcuni territori del medio-oriente.

Parte della lezione è stata organizzata in modo laboratoriale per consentire alla classe di iniziare a lavorare sul reportage che dovranno portare a termine entro la fine del corso. Torrealta ha così cercato di orientare le idee, ascoltando anche le storie dei partecipanti. Un’esperienza che ricorderanno per molto tempo e per questo motivo Stranieriincampania ha chiesto ai partecipanti di inviare un commento sulla lezione che pubblichiamo di seguito insieme alle foto.

Dunia (Italia-Marocco)

L’umiltà, la tenacia, la serietà e l’orgoglio nel credere nel proprio mestiere sono le caratteristiche che rispecchiano Maurizio Torrealta, non solo come giornalista ma soprattutto come persona. Fin da piccola ho creduto che inseguire determinati valori, in particolare quelli che si basano sull’interesse sociale e umano,  difenderli e combattere per essi, non può che renderti una persona distinguibile e memorabile nel proprio piccolo o nella storia, e tra le persone che si meritano tale identificazione, oggi posso citare orgogliosamente Maurizio Torrealta. La ricerca della verità e della giustizia da parte del giornalista ha prodotto e lasciato un’impronta di un lavoro importante, memorabile e leale, visibile a chiunque. Uno dei lavori che ha condiviso con noi il giornalista Torrealta e che ha mosso in me forti emozioni è Falluja, dove si è visto il livello di crudeltà che l’essere umano ha raggiunto,  numerose vittime sono state seppellite, una realtà agghiacciante, vergognosa e triste da vedere ancora nei giorni nostri.

Zeinab (Iran)

ATTENZIONE ATTENZIONE!..Tutti vanno al rifugio! … il suono della sirena rossa trasmesso dalla radio e il suono dei combattenti iracheni che passano sopra la casa di mia nonna … Ero molto piccola, ma non dimenticherò mai l’orrore di quel giorno…

E le immagini anormali dei bombardamenti chimici di Halabja e Sardasht che hanno lasciato migliaia di morti e feriti e le conseguenze che sono state osservate nei bambini per anni dopo l’attacco, mi è passato davanti agli occhi…

La lezione con Maurizio Torrealta mi ha portato a quei giorni e alle scene strazianti dopo. Invece, la sua calma, serietà e pazienza sono state rilassanti, perché mi sono vista di fronte a una persona che è alla ricerca della verità, e il suo amore per il lavoro di giornalista, insieme al suo senso di responsabilità, aveva chiarito fatti importanti. Maurizio è un esempio di un vero uomo che umilmente e apertamente indicava gli aspetti delicati e sensibili della sua carriera. Il suo entusiasmo per dire la verità e lottare per essa, parla di un principio importante, che dovremmo imparare da lui insieme al tutto il resto, è “umanità”.

Nagi (Mauritania)

Nell’ambito del “Citizen Journalism”, ho partecipato al secondo modulo, che è stato sul tema “tecniche di giornalismo investigativo”. La lezione è stata presentata dal giornalista Maurizio Torrealta.

Per me è stata una grande occasione per conoscere da vicino un grande giornalista investigativo, noto non solo in Italia ma anche a livello internazionale.

Ho beneficiato molto delle presentazioni che ha fatto Torrealta, soprattutto per quanto riguarda la necessità del giornalista investigativo di essere paziente e volenteroso, di non stancarsi della ricerca e dell’indagine fino a che non trova delle informazioni, e di non cedere a tutti gli ostacoli e alle difficoltà che può affrontare. Secondo la sua esperienza, il giornalista può lavorare anche da lontano senza essere nel luogo dell’evento, perché potrebbero esserci pericoli per la sua vita.

Alex (Russia)

E’ stato un piacere e un onore per me avere la possibilità di incontrare un “fratello d’armi” e un’anima gemella rappresentata dal signor Torrealta.

Tutte le questioni che ha toccato sono molto importanti e cruciali per la sopravvivenza di questo pianeta e dell’umanità e sono molto grato per questa opportunità e per le informazioni che ha condiviso con noi. Sicuramente, ci sono molte persone ed editori che sarebbero molto interessate alle sue indagini.

E’ difficile e in effetti quasi impossibile fare carriera o meglio sopravvivere nel mondo dei mass media come giornalista veramente indipendente senza affiliazioni e impegni politici o sociali specifici. Tuttavia il successo di Torrealta nella sua nobile e pericolosa attività ispira. Infatti, il nostro accesso alle informazioni non censurate è molto limitato e di solito chi va contro al quadro consolidato del mondo viene considerato un cospiratore/complottista incompetente privo di vita sociale/integrazione. Mi sembra che il mio sistema di valori sia molto simile a quello di Mr Torrealta e probabilmente la nostra percezione della vita e il suo significato sono corrispondenti. Questo è il motivo per cui ho osato chiamarlo mio fratello in armi e anima gemella.

E’ molto difficile risolvere tutti i problemi e i conflitti che abbiamo creato fino ad ora, ma ci sono alcuni problemi prioritari con cui possiamo iniziare. A mio avviso si tratta innanzitutto di armi, soprattutto quelle non convenzionali. E’ difficile far cambiare idea delle persone a meno che non abbiano le prove della crudeltà e delle conseguenze a lungo termine di tali armi mortali che vengono utilizzate soprattutto contro i civili.

La verità su tali atti può cambiare la situazione politica negli stati più potenti della terra e quei leader che non supportano la guerra di solito comprendono il resto dei nostri problemi, come il riscaldamento globale, i diritti umani e molti altri. Ecco perché ho detto che tali informazioni, come dimostrato dall’onorevole Torrealta, possono salvare l’umanità e il pianeta.

Sarei felice di incontrarlo di nuovo e discutere della sua ricerca.

Grazie per questo incontro.

Ranisha (Sri Lanka)

Le lezioni con il prof Torrealta sono state davvero stimolanti non solo dal punto di vista strettamente istruttivo. Ci ha trasmesso il valore che applica al suo mestiere che sembra quasi essere una missione di vita. Ci ha dato tanti spunti di riflessione oltre a preziosissime informazioni di natura tecnica. La parte che mi ha colpito di più è la sua tenacia nell’affrontare le tante difficoltà che si presentano nella carriera del giornalista. Ha dimostrato come la pazienza e la perseveranza portino a grandi risultati, soprattutto da un punto di vista umano e sociale. Un altro insegnamento fondamentale è stato che ‘bisogna capire quando fermarsi’ e rispettare la volontà, anche implicita, dei soggetti coinvolti. In un tempo in cui il giornalismo sembra a volte terrorismo, Maurizio Torrealta ci ha mostrato come ci sia ancora chi svolge questo mestiere con onestà e dignità.

Roberto (Cile)

La lezione con il prof. Maurizio Torrealta, all’interno del corso, di venerdì e sabato scorso, mi ha trasmesso moltissimi stimoli e aiutato a comprendere le motivazioni che stanno dietro ad un giornalista indipendente che cerca di fare conoscere verità scomode ai media, come nei casi di Fallujah e di Ilaria Alpi.

Mi ha colpito molto la semplicità nel suo raccontarsi attraverso i suoi reportage, la spiegazione tecnica che ha dato sul come individuare l’informazione e la notizia, come scegliere l’attendibilità delle fonti, l’importanza del particolare e come viene trasmesso il prodotto sui media. Il suo lavoro e testimonianza come giornalista sono un importante contributo, oltre che professionale, umano, per coloro che vorranno in futuro intraprendere questo mestiere testardo che è in cerca della verità.

Sofia (Polonia)

Sono stati due giorni piacevoli, pieni di emozioni ed ho conosciuto un giornalista per la prima volta in vita mia: Maurizio Torrealta. Maurizio Torrealta lascia sensazioni positive con la sua calma interiore e il suo sorriso, penso siano stati di grande aiuto per poter svolgere un lavoro del genere. Ci ha insegnato ad investigare, a porre domande di cui già si conosce una parziale risposta e, cosa più  importante, a documentarsi correttamente. Sono molto felice, dunque, di aver avuto l’occasione  di conoscerlo.

Lourdes (Guatemala)

Conoscere Maurizio torrealta è stata una esperienza che mi ha arricchito, mi ha fatto conoscere di più del mondo del giornalismo. Ammiro la sua umiltà e la capacità di donare se stesso e la sua esperienza. La forza di credere in quello che fa, la sua tenacia per raggiungere i suoi obiettivi e non mollare mai la sua ricerca anche dopo tanti anni come nel caso dell’inchiesta su Ilaria Alpi. A fine giornata ho capito che per raccontare la verita non e necessario essere presenti, perché anche lontano dal luogo dove sono successi i fatti,  si può sempre trovare qualcuno che sa e che ha visto, vissuto e ascoltato, direttamente o indirettamente, chi è disposto a collaborare per far conoscere la verità anche se scomoda. Anche noi dobbiamo essere preparati e attenti per capire dove bisogna approfondire e soprattutto informarci del perché, di chi e  com’è accaduto un fatto, per averne una visione completa dell’informazione che vogliamo far conoscere.

Suad (Libia)

Sabato 23 novembre al corso di Citizen Journalism abbiamo partecipato ad una lezione del giornalista Maurizio Torrealta. Ci siamo seduti uno di fronte all’altro ad un tavolo grande.  Ciò che ha attirato la mia attenzione è stato che il giornalista Torrealta  ha chiesto di sedersi di lato, sulla sedia davanti al computer e ha salutato tutti quelli nella stanza con un sorriso luminoso.

Ha iniziato a parlare della giornalista italiana Ilaria Alpi, che ha scritto sul problema del commercio di armi  ed è stata uccisa nel 1994 in Somalia perché stava cercando la verità. Torrealta ha continuato a cercare la verità in modo da scoprire la ragione dell’uccisione della sua collega e per mostrare la verità sul contrabbando. Effettuato indagini giornalistiche e interviste ha confermato il contrabbando di armi dall’Europa alla Somalia. Si avvertiva la tristezza e il dolore mentre parlava di lei e delle sue indagini, ed era molto attento nel mostrare le immagini delle navi che trasportava armi.

Attraverso i suoi discorsi e gli argomenti trattati ho avvertito la fiducia in se stesso e nella ricerca della verità qualunque siano le circostanze  e i rischi che lo circondano, al fine di essere il migliore nella sua professione. Ciò che lo caratterizza sono la credibilità e l’accuratezza nella scrittura e nella trasmissione di notizie,  che ho appreso attraverso i discorsi e i suoi scritti sulle questioni umanitarie. La credibilità è uno degli aspetti più importanti del lavoro giornalistico. Mi ha colpito l’obiettività con cui affrontava le questioni, accettando e ascoltando le opinioni degli altri nonostante la sua lunga esperienza giornalistica.

Alla fine abbiamo voluto farci una foto con lui e lo abbiamo salutato calorosamente, nonostante il freddo fuori.