Ocean Viking, la nave protagonista del salvataggio di 180 migranti bloccata in mare senza un porto sicuro solo poche settimane fa, è stata posta sotto sequestro.

Secondo la Guardia Costiera Italian che ha effettuato l’ispezione a bordo, sono state trovate “diverse irregolarità di natura tecnica e operativa tali da compromettere non solo la sicurezza dell’unità e dell’equipaggio ma anche delle persone che sono state e che potrebbero essere recuperate a bordo, nel corso del servizio di assistenza ai migranti svolto dalla nave, così come alcune violazioni alle normative a tutela dell’ambiente marino”.

Frédéric Penard, direttore operativo di Sos Mediterranée, la ONG che gestisce l’imbarcazione, ha commentato su Twitter “Il motivo principale della detenzione è stato comunicato dalla Guardia Costiera italiana come segue: ‘la nave ha trasportato più persone del numero certificato’”. A questa contestazione, l’organizzazione ha risposto ricordando che “le persone soccorse sono, secondo la legge marittima, da considerarsi come superstiti, e mai ‘passeggeri’”. 

Netta la conclusione raggiunta da Penard: “Quello che ci è chiaro ora è che, negli ultimi 3 mesi, la stessa argomentazione è stata sistematicamente utilizzata dalle autorità italiane per trattenere 4 navi Ong che conducono operazioni nel Mediterraneo. Ma fermare l’ambulanza non impedirà alla ferita di sanguinare”.

Secondo SOS Mediterranée, quindi, i rilievi tecnici sarebbero solo un pretesto per frenare le attività di soccorso in mare delle ONG che continuano le operazioni umanitarie. Ciò nonostante le sanzioni introdotte dal secondo dei  “decreti sicurezza” per quanti effettuano salvataggi di migranti in mare. Sanzioni oggetto di critiche da parte di operatori, ong, osservatori e dello stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al momento della promulgazione del discusso provvedimento. 

24 luglio 2020