Visita alla Ruota degli Esposti per il corso di Italiano di Dedalus

Visita alla Ruota degli Esposti per il corso di Italiano di Dedalus

Nuova attività realizzata da Dedalus Cooperativa Sociale nell’ambito del progetto Impact Campania che insieme alle mamme del corso di italiano per stranieri ha organizzato una visita guidata alla Ruota degli Esposti nel complesso monumentale della Real Casa della SS Annunziata.

La visita è stata un’importante occasione per riflettere e confrontarsi sul concetto di genitorialità, traendo spunto dalla storia della città di Napoli. 

La Ruota degli Esposti, infatti, era il luogo dove venivano abbandonati i bambini che, per un motivo o per un altro, non potevano essere cresciuti dalle famiglie di origine. I cosiddetti figli della Madonna, perché appunto i genitori li “esponevano” alla misericordia della Santa. 

La Real Casa Santa dell’Annunziata di Napoli fu fondata nel 1304 per iniziativa di due nobili napoletani, i fratelli Nicolò e Jacopo Scondito, per accogliere e assistere i neonati abbandonati. I due, nel 1343, ottennero anche il sostegno della regina Sancia di Majorca, moglie del re Roberto D’Angiò. La Casa è rimasta attiva per oltre seicento anni, fino allo scioglimento dell’ordine nel 1980.

Quella della Real casa dell’Annunziata, all’interno della Basilica della Santissima Annunziata Maggiore, è la prima ruota degli esposti, che venne istituita nel 1600 e rimasta in funzione fino al 1875. Nonostante la chiusura, però, per diversi anni i neonati continuavano ad essere abbandonati sulle scale della chiesa, confidando nella solidarietà di chi l’abitava. 

La ruota era una bussola girevole e cilindrica, realizzata in legno e permetteva di essere utilizzata in modo anonimo, senza che il genitore dovesse mostrare il proprio volto. Il giro della ruota faceva suonare una campanella che allertava il personale all’interno sull’arrivo di un nuovo bambino da accudire. 

Alla ruota si deve anche la diffusione di uno dei cognomi più comuni, Esposito, che viene proprio dall’essere esposto e che ha assunto il significato di “figlio della Madonna”. Il primo Esposito registrato negli archivi giunti fino a noi risale al 1623 e fu chiamato Fabrizio. 

L’attività si inserisce nello scenario del progetto IMPACT CAMPANIA finanziato dal “Fondo Asilo, Migrazione, Integrazione” e realizzato dalla Regione Campania, quale ente capofila, e da un ampio partenariato di enti istituzionali e del terzo settore: Anci Campania, Cantiere Giovani Cooperativa Sociale, CIDIS Onlus, Consorzio La Rada, Cooperativa Sociale Credito Senza Confini, Dedalus Cooperativa Sociale, Less Impresa Sociale, LTM – Gruppo Laici Terzo Mondo, Per Aspera ad Astra Cooperativa Sociale Onlus, Tertium Millennium Società Cooperativa Sociale, Traparentesi Onlus.

Napoli, 11 gennaio 2023