Una, nessuna e centomila vite: iniziamo a raccontare la storia di Abdikani

La storia del ragazzo somalo appena maggiorenne che prova a venire in Italia per curarsi.

E’ finalmente arrivato in Italia, Mohammed Abdikani ha avuto il visto.

Abdikani è un ragazzo somalo che ha appena compiuto 18 anni. Ha una lesione alla corteccia insulare ed al lobo temporale sinistro che non gli permette di vivere una vita serena e spensierata.

L’aereo dalla Somalia è atterrato a Roma il 5 febbraio e c’era grande felicità negli occhi degli attivisti della campagna “Una, nessuna e centomila vite… noi iniziamo da Abdikani” quando lo annunciano. Un’iniziativa nata da una richiesta fatta da Yussuf, mediatore culturale somalo all’operatore e amico Vincenzo: “Mio nipote è malato, vorrei portarlo in Italia”.

Così si avvia la procedura, Vincenzo, insieme alla collega Camilla, raccoglie documenti, cerca di ricostruire la storia medica di un ragazzino di appena 18 anni malato di un tumore al cervello da tre anni. Glioblastoma multiforme è questo il nome scientifico di una delle peggiori forme di tumore cerebrale, il tumore di cui oggi soffre Mohammed quel tumore che preme sul cervello impedendogli di vivere una vita da neomaggiorenne.

Ma gli ospedali sono tanti e su più continenti, Abdikani è stato operato in Somalia, poi in India, non è facile dall’Italia avere una diagnosi chiara. Però Vincenzo intanto aveva trovato un dottore, anzi, prima una dottoressa, Francesca Barrella, che lo ascolta e lo aiuta ad entrare in contatto con l’“Azienda Ospedaliera di Sant’ Anna e San Sebastiano” di Caserta e con il neurochirurgo di questo ospedale il dott. Alberto De Bellis.

Tre mesi ci sono voluti per mettere insieme le carte e avere una risposta sul visto.

Un mese per raccogliere i circa 3000 euro utili a fare i biglietti e ad attivare l’assicurazione necessaria per venire in Italia.

Ma finalmente, domenica, Abdikani e suo padre sono arrivati qui qui. Ovviamente, questa storia non finisce quando atterra l’aereo, ora si apre il capitolo che riguarda l’operazione, la riabilitazione e tutte le terapie successive.

La mattina del 9 febbraio, Abdikani è stato operato presso l’ospedale di Caserta, l’intervento è durato 6 ore e la massa tumorale è stata completamente estirpata. Ora è sveglio, lucido, cosciente. E ciò non era scontato. E’ presto per poter capire con chiarezza come stiano le cose ma siamo felicissimx del fatto che l’intervento sia andato così bene.
Un ringraziamento particolare non può che essere fatto ai dottori Alberto De Bellis e Pasqualino De Marinis per la loro professionalità ma anche per l’immensa disponibilità, anche questa non scontata.
Nei prossimi giorni Abdikani rimarrà sotto osservazione, poi dovrà cominciare cicli di chemioterapia e radioterapia.
Noi continueremo a stargli a fianco, grazie anche al vostro supporto.

Nel frattempo non dimenticate di venire a festeggiarlo con noi domenica a Villa Giaquinto di Caserta, dove i ragazzi di “Una, nessuna e centomila vite” insieme alle realtà del posto hanno organizzato una festa.

Domenica 12 febbraio dalle 10:30 fino a mezzanotte a Villa Giaquinto, in uno degli spazi simbolo di organizzazione dal basso e partecipazione attiva dei cittadini. Insieme a tante realtà casertane e napoletane accompagnati dal cibo della comunità senegalese e magrebina di Caserta e San Marcellino e dalla musica di  con  – (Bantu mic), & e  (Voice Reggea live). Qui il programma completo della giornata.

Una giornata per raccogliere fondi e sostegno ma, soprattutto una giornata per fare comunità… perché nessuna sia più nessuno.

Caserta, 10 febbraio 2023