“Un giorno arriverà la felicità”, la lezione di ottimismo di Clement

 

 

Incontriamo Clement in un breve momento di pausa durante un incontro di formazione organizzato nella sede di Cidis Onlus a Caserta nel quale Irma Halili orienta giovani uomini e donne migranti al mercato del lavoro.

Clement è un giovane nigeriano, richiedente protezione internazionale. È arrivato in Italia, come tanti prima di lui, a Lampedusa. Dopo la Sicilia è stato trasferito a Foggia per poi arrivare a Caserta, quando aveva ancora 17 anni. Ospite dapprima a Casa Ariel, una comunità alloggio per minori a Caserta gestita da Cidis Onlus, e divenuto maggiorenne è stato accolto nello Sprar del Comune di Caserta.

Clement racconta delle sue esperienze e delle sue difficoltà con fare molto tranquillo, serafico anche quando si tocca l’argomento che più lo preoccupa, quello delle difficoltà burocratiche: “Senza documenti è difficilissimo far tutto: lavorare, spostarsi, spero di risolvere al più presto per potere andare avanti con la mia vita”. Clement è arrivato in Italia prima della approvazione della legge Zampa nel 2017, norma che ha uniformato e semplificato gli iter di regolarizzazione per i Msna (Minori stranieri non accompagnati), soprattutto nell’ambito dell’individuazione di un tutore. “Clement si è trovato in un limbo burocratico per mesi. Il Tribunale per i minorenni non aveva individuato un tutore – ci racconta Zoryana Panakhyd, operatrice di Cidis – Ha potuto richiedere il riconoscimento del suo status solo raggiunta la maggiore età. Riconoscimento che gli è stato negato dalla Commissione territoriale che non ha tenuto conto di tutte le caratteristiche del suo background e dei tanti risultati ottenuti in Italia. Al momento aspettiamo il responso del ricorso presentato contro la decisione”.

Mentre parliamo, traspare chiaramente il desiderio del giovane di avere, in fondo, solo una vita serena. Una prospettiva che qui in Italia è data per scontata: “Mi piace lavorare. Vorrei un bel lavoro, fare il cuoco”. Clement in questi anni si è dato molto da fare: ha studiato per ottenere la licenza media, ha frequentato un corso di teatro, è stato impegnato in attività di formazione ed ha lavorato in alcuni ristoranti. La sua ultima esperienza si è interrotta per l’estate ma ci racconta che riprenderà in settembre. È anche un buon giocatore di basket, ingaggiato da importanti squadre locali. Una passione che ha scoperto in Italia e che lo ha aiutato a costruirsi una cerchia di amici composta ormai da italiani e africani. “Non tutti gli italiani sono abituati a frequentare migranti. Alcuni magari vogliono uscire con me ma non con i miei amici africani. Se sei mio amico come puoi fare differenza tra me e un altro immigrato?” si chiede ridendo.

Le amicizie e l’aiuto ottenuto dagli operatori in Italia però non può fargli dimenticare gli affetti della famiglia e ne parla velocemente, quasi di sfuggita:“A volte vorrei poter chiedere un consiglio a mia mamma o mio papà, perché sono loro a poterti sempre consigliare per il meglio”. Nonostante il momento di malinconia, però, Clement non perde il buon umore. Con Zoryana racconta di quando, nel suo primo periodo a Caserta, impegnato in una rappresentazione teatrale alla Reggia di Caserta, ha avuto un mancamento forse a causa del caldo o l’emozione: “Se fino a quel momento aveva avuto difficoltà a parlare in italiano – dice Zoryana – dopo qualche giorno passato in ospedale per accertamenti ha cominciato a parlare molto bene proprio per la voglia di uscire e ritornare alla vita normale!”.

E in effetti Clement si esprime con molta padronanza quando parla dei suoi desideri futuri, della voglia di vivere a Caserta (“È una città bella, tranquilla”), lavorare. “Quando ho qualche dubbio penso che un giorno avrò la possibilità di essere quello che voglio essere, di fare quel che voglio fare. Credo che un giorno verrà la felicità.”. Una lezione di ottimismo e positività per tutti.