“Supertassa” sui permessi di soggiorno costituisce discriminazione, ma per il rimborso serve azione giudiziaria

“Supertassa” sui permessi di soggiorno costituisce discriminazione, ma per il rimborso serve azione giudiziaria

 

Continua la vicenda legata alla mancata restituzione della “supertassa” sui permessi di soggiorno. In un comunicato pubblicato lo scorso 8 agosto, l’ASGI ha denunciato la mancata erogazione dei rimborsi straordinari, nonostante la pronuncia della Corte UE e del Consiglio di Stato che avevano dichiarato sproporzionata la somma richiesta rispetto ad analoghi documenti per i cittadini italiani. 

Nel 2017 il Ministero dell’Interno era dovuto intervenire riducendo gli importi richiesti del 50%, ma lasciando irrisolta la questione della restituzione di quanto pagato in eccesso nel periodo precedente. Successivamente, diversi Tribunali in Italia si erano pronunciati ordinando alle amministrazioni di restituire la somma eccedente, ritenendo la vicenda un atto discriminatorio nei confronti degli stranieri. Nonostante i decreti, alcune questure avevano continuato a chiedere somme eccessive, tanto che lo stesso Ministero era intervenuto con due circolari (2017 e 2019) per disciplinare le modalità di rimborso senza però pronunciarsi sui casi precedenti per mancanza di disposizioni da parte del Ministero delle Finanze. 

Nella seconda circolare, però, si specificava la possibilità di richiedere il rimborso “prescindendo dalla data di versamento degli importi non dovuti”.

Nonostante ordinanze, sentenze e circolari, ancora nessun rimborso è stato emesso, per questo è arrivata la denuncia dell’ASGI che ha definito la situazione “palesemente illegittima” e ha chiesto l’intervento del Ministro. Ad oggi, infatti, l’unico modo per ottenere la restituzione della somma resta l’azione giudiziaria.