Presidi di protesta alla Prefettura di Napoli e Salerno contro la nuova circolare del Servizio Centrale Siproimi

Presidi di protesta alla Prefettura di Napoli e Salerno contro la nuova circolare del Servizio Centrale Siproimi

 

Si è tenuto questa mattina, sotto la sede della Prefettura di Napoli a Piazza Plebiscito, il presidio di protesta convocato da Less Onlus, titolare del Siproimi del Comune di Napoli e di Procida, a cui hanno preso parte l’Ex Canapificio di Caserta, il Movimento Rifugiati e Migranti, le Sardine Nere e altri movimenti della città. Diversi i presidi organizzati in altre città d’Italia, tra cui Salerno. L’obiettivo della contestazione è quello di opporsi alla nota 24786 del 19 dicembre 2019 diramata dal Servizio Centrale Siproimi (ex SPRAR) che, come riportato nel comunicato degli organizzatori, “impone la cessazione delle misure di accoglienza dei titolari di protezione umanitaria al 31/12/19. Ad aggravare la situazione la decisione del Ministero dell’Interno di escludere dai servizi di integrazione i richiedenti asilo ancora presenti nei progetti Siproimi”. 

Misure definite dai manifestanti illegittime e pericolose, perché non terrebbero conto della sentenza della Corte di Cassazione sull’irretroattività della legge 132/18, né della proroga di sei mesi dei progetti esistenti. Provvedimenti che rischiano di far scomparire i percorsi di coesione sociale, contrasto alla marginalità e allo sfruttamento realizzati dagli Sprar/Siproimi negli anni precedenti con risultati positivi. 

Il provvedimento ha provocato una reazione immediata degli addetti ai lavori e lo stesso Ministero dell’Interno, a pochi giorni dalla diffusione della circolare, il 23 dicembre, ha convocato un tavolo tecnico con i rappresentanti dell’Anci per discutere nuove misure che permettano la permanenza dei titolari di protezione umanitaria nelle stesse strutture di accoglienza anche dopo il prossimo 31 dicembre. 

Stranieriincampania ha raccolto le opinioni e le richieste degli organizzatori e dei movimenti che sono scesi in piazza questa mattina a Napoli.

Daniela Fiore, presidente Less Onlus:

“Questo presidio vuole essere un momento di informazione per la Prefettura e di condivisione di una circolare ministeriale, uscita pochi giorni fa, rivolta agli ex Sprar Siproimi di tutta Italia che dice che tutti i richiedenti asilo e i titolari di protezione umanitaria accolti nei sistemi di seconda accoglienza non hanno più il diritto all’accoglienza dal primo gennaio 2020 e che quindi si deve provvedere, attraverso le prefetture, a spostare i richiedenti asilo nei CAS, così come i titolari di protezione umanitaria. Quindi questa circolare è peggiorativa rispetto a quello che definisce il nuovo Decreto immigrazione e sicurezza, con la legge 132, che in questo modo rende il Decreto retroattivo e quindi applicabile anche a coloro che in realtà hanno diritto all’accoglienza anche sulla base del Decreto stesso. Chi ha la titolarità, cioè la protezione umanitaria e i richiedenti asilo, dall’entrata in vigore del Decreto sicurezza, e chi era in accoglienza già prima dell’entrata in vigore, ha il diritto all’accoglienza. Oggi qui tutti insieme siamo andati a chiedere alla Prefettura quali saranno i provvedimenti attivati dal primo gennaio. Anche perché gli sprar non possono tenere queste persone all’interno, come prevede la circolare ministeriale. L’obiettivo è anche contestare sia dal punto di vista giuridico che dal punto di vista operativo i decreti che hanno delle conseguenze estreme sulla vita delle persone accolte, e quindi per contestare questa circolare che peggiora la vita dei titolari di protezione e dei richiedenti asilo che devono avere accoglienza nel nostro paese sulla base dei principi della nostra Costituzione e quindi a prescindere da qualsiasi tipo di status che hanno ottenuto”.

Abdel El Mir, rappresentante delle Sardine Nere:

 “Durante le feste il Governo ci ha fatto un bel regalo, tantissime persone che sono titolari di protezione umanitaria rischiano ora di finire per strada o di essere trasferiti in centri di accoglienza straordinaria molto lontani da dove vivono oggi. Questo è causa anche dei Decreti Salvini. Noi oggi siamo qua perché crediamo che questa sia una cosa pericolosissima, fuori da qualsiasi concetto di buon senso. Così si va a peggiorare la situazione sui nostri territori, perché quando una persona viene strappata dai percorsi di inserimento e viene portata in un altro posto molto lontano si finisce a dormire alla stazione centrale, perché lì hai il tuo lavoro e le tue relazioni e non andrai in un paese più lontano. Quindi quello che oggi chiediamo alla Prefettura è di fare un passo indietro e permettere a chi ha iniziato un percorso di integrazione di poterlo portare avanti, così facendo invece andiamo a creare altro disagio e ad alimentare la guerra tra poveri, come abbiamo visto in diverse periferie della città. L’attuazione del decreto Salvini si dimostra ancora un favore al caporalato, perché poi di questo si tratta, queste persone finiranno di nuovo nelle maglie del lavoro nero ipersfruttato e andranno a comporre nuovi ghetti nelle città. Noi chiediamo che i Decreti salvini vengano abrogati perché continuano a produrre effetti molto negativi, non solo per la componente migrante ma per tutta la società, quando creiamo segmenti di fragilità e di esclusione mettiamo le persone in condizione di ricatto che andranno ad aggravare la situazione. Chiediamo che la Prefettura faccia un passo indietro e invii una lettera al Governo e che si riesca a creare una soluzione perché, come ha detto anche la Cassazione, questi non possono essere retroattivi. Quindi queste persone che stanno nei progetti Sprar, ancor prima dell’arrivo di Salvini, non possono essere giudicate con un nuovo decreto. Se vogliamo veramente combattere l’odio e l’intolleranza dobbiamo iniziare dall’inclusione, perché con l’inclusione creiamo una società più forte che si autotutela dall’odio e dal razzismo”. 

Mamadou, rappresentante Ex Canapificio di Caserta

“Questa mattina siamo davanti alla Prefettura perché il 20 dicembre è arrivata una circolare che chi ha la protezione umanitaria deve lasciare i centri di accoglienza e i richiedenti asilo devono essere trasferiti in altri centri. Per noi è impensabile perché negli Sprar i ragazzi hanno la possibilità di integrarsi seguire corsi di italiano e partecipare alla cittadinanza attiva, rendere partecipi i ragazzi in tutte le attività come quelle di tirocinio. Molti ragazzi sono stati assunti dopo il tirocinio e dunque è un percorso che aiuta i ragazzi ad inserirsi nel tessuto sociale. Siamo qui alla Prefettura per ribadire che tutti i migranti non devono stare in segregazione tra immigrati, hanno gli stessi diritti. E’ l’uguaglianza il motivo per cui siamo qui e per ribadire che i decreti sicurezza, che hanno fatto diminuire i permessi di soggiorno creando il caos in chi vive questo territorio, per cui molto hanno perso il lavoro e senza lavoro non è possibile rinnovare i permessi. Questo produce insicurezza e il Governo deve eliminare questi decreti per garantire agli immigrati l’uguaglianza”.