La Bottega di Lamin e Teresa, solidale ai tempi del coronavirus

La Bottega di Lamin e Teresa ha lanciato a Cassano All’Ionio una campagna solidale “lontanimavicini” per far fronte all’emergenza Covid-19. Lamin, Teresa ed altri sarti volontari sono già all’opera da casa per la produzione di semplici mascherine protettive ormai introvabili sul territorio calabrese.
Le mascherine sono cucite a mano con stoffe colorate e sono state già distribuite gratuitamente ai cittadini cassanesi che ne hanno fatto richiesta nonché a tutti gli operatori e beneficiari dei progetti SIPROIMI gestiti da Cidis Onlus in Calabria. Un gesto di solidarietà per supportare una comunità, dall’amministrazione comunale all’associazione “Il Sorriso” e ai singoli cittadini, che da sempre sostiene l’attività della Bottega. Oggi più che mai lontani ma vicini nell’obiettivo comune di tutela della salute di tutti ai tempi del coronavirus.

Stranieriincampania ha intervistato Nicoletta Bellizzi della Bottega di Lamin e Teresa per raccontare l’iniziativa, e la storia di questa esperienza, ai lettori e alle lettrici.

 Ciao Nicoletta e benvenuta su stranieriincampania. Ci puoi raccontare quando e come è nata la Bottega di Lamin e Teresa?

Grazie a voi per avermi dato la possibilità di poter raccontare l’esperienza che stiamo portando avanti in Calabria già da diversi anni. La Bottega di Lamin e Teresa è un progetto di Cidis Onlus, sostenuto con i fondi Otto e Mille della Tavola Valdese. L’anno scorso in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato la Bottega, piccola attività sartoriale, è stata aperta e presentata alla cittadinanza. L’evento di inaugurazione è stato volutamente organizzato in questa occasione per restituire l’esito di un importante percorso volto all’integrazione e all’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro da giovani rifugiati residenti nel Comune di Cassano All’Ionio. L’ultima uscita pubblica è stata la partecipazione alla sfilata del Carnevale del Pollino di Castrovillari, dove i sarti della bottega hanno sfilato con i vestiti cuciti a mano e hanno lanciato il messaggio “L’antidscriminazione è di moda”. La scelta dei vestiti, tutti con colori e stili diversi, rispecchia l’idea del progetto della sartoria che la diversità è una fonte di ricchezza.

Ci puoi illustrare cosa produce la Bottega di Lamin e Teresa e quante persone sono coinvolte?

La Bottega di Lamin e Teresa è diventata con il tempo un luogo di condivisione e di aggregazione riuscendo a coinvolgere circa 30 “aspiranti sarti” tra cittadini italiani e stranieri e ragazzi diversamente abili. Alcuni di loro, soprattutto rifugiati e titolari di protezione internazionale, hanno frequentato per un breve periodo la Bottega e poi per motivi di lavoro si sono trasferiti altrove. I partecipanti hanno dato vita inizialmente alla creazione di una linea di tessuti per la casa (quali portapane, tovaglie, ecc.) espressione del metissage delle culture di appartenenza di ciascuno e poi, una volta specializzati, hanno realizzato abiti da uomo/donna/bambino e accessori (borse e borsellini) utilizzando tessuti riciclati, italiani e tradizionali africani (wax). Grazie all’incontro con una giovane stilista di Cassano All’Ionio, Giada Graziadio, che ha disegnato dei bozzetti di moda, dedicati alle donne, per la Bottega, i sarti hanno dato vita alla loro prima collezione primavera/estate 2019. Lamin e Teresa, sempre attenti alle esigenze di tutti, hanno voluto integrare la collezione con delle creazioni rivolte agli uomini e ai bambini. Gli abiti sono stati presentati in occasione dell’inaugurazione della Bottega con una sfilata di moda. Linee, tagli e colori inediti che hanno regalato al pubblico grandi emozioni.

Stavate già preparando la collezione primavera/estate?

La Bottega aveva già in calendario una serie di eventi di piazza per promuovere gli abiti della vecchia collezione raccolti in un catalogo di moda con l’aggiunta di nuovi capi di abbigliamento e accessori inediti. Le sfilate di moda erano previste per la Settimana di Azione Contro il Razzismo indetta dall’UNAR (16-22 marzo), che è stata annullata a causa dell’emergenza Covid-19.

 Ci puoi ora illustrare come è nata l’iniziativa “lontanimavicini”?

A seguito del decreto dell’11 marzo abbiamo dovuto bloccare le attività laboratoriali e i Comuni del territorio hanno pubblicato delle ordinanze in cui si obbligavano i cittadini a uscire per motivi di necessità solo se muniti di guanti e mascherina. Lamin, Teresa ed altri sarti volontari hanno iniziato a produrre da casa della mascherine protettive per loro e per i loro amici. Lamin e Teresa, inoltre, si sono messi a disposizione a produrre le mascherine anche per gli altri cittadini comunicando l’iniziativa all’amministrazione comunale.

 Come ha risposto la cittadinanza e l’amministrazione locale?
Il Sindaco ha promosso l’iniziativa della Bottega sui canali istituzionali dell’amministrazione comunale di Cassano All’Ionio e ha fatto visita ai sarti mettendosi a disposizione per fornire il materiale occorrente alla produzione delle mascherine. Lamin e Teresa hanno già prodotto in pochi giorni più di 100 mascherine che sono state donate al Comune e altrettante per tutte le altre persone che ne hanno fatto richiesta. L’iniziativa ha riscosso molto successo e sono pervenute delle richieste anche fuori dal territorio regionale. La prima spedizione è stata consegnata a Caserta agli operatori e agli ospiti della comunità per minori Casa Ariel.

Per la realizzazione delle mascherine, utilizzate le stesse stoffe degli abiti e degli altri prodotti?
Le mascherine vengono realizzate con stoffe di cotone colorate e possono essere sterilizzate e riutilizzate. Non è stato possibile utilizzare il tessuto wax poiché non può essere lavato ad alte temperature. Non sono delle mascherine farmaceutiche, introvabili e destinate a personale sanitario, ma per proteggere maggiormente chi le indossa è stata pensata dai sarti una tasca interna che può essere utilizzata per inserire una garza sterile o della carta forno. Anche in questo momento in cui i cittadini sono molto preoccupati per la situazione attuale abbiamo voluto dare un po’ di speranza con l’utilizzo di stoffe colorate!

Prima di chiudere l’intervista, ci puoi dire come è possibile contattare la Bottega di Lamin e Teresa?
Potete inviare una e-mail a nbellizzi@cidisonlus.org. Resto a disposizione per qualsiasi richiesta.