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Event Info:

  • 13 set 2020
  • 11.00
  • Napoli, Via Seripando

Incontro solidale antirazzista: a Napoli inizia il dialogo tra le comunità straniere

 

Un evento per avviare un dialogo tra le diverse comunità che vivono la città di Napoli, per combattere le discriminazioni e affrontare insieme le difficoltà, questo l’obiettivo dell’Incontro Solidale Antirazzista, promosso da Associazione Senegalese di Napoli, Associazione La Comune-Napoli, Associazione Lankitalia (Sri Lanka), Associazione Manden, Associazione 3 Febbraio, Cobas-Napoli.

 

L’appuntamento è per domenica 13 settembre, alle ore 11:00, presso i Giardini di Re Ladislao, in via Cardinale Seripando, alle spalle della Chiesa di San Giovanni a Carbonara, in via Carbonara.

 

L’evento vuole essere un’occasione per le comunità di farsi conoscere e dialogare con gli altri attraverso momenti di animazione, giochi per ragazzi, letture e musiche. Per l’occasione saranno allestiti dei banchetti informativi a cura delle diverse associazioni. La giornata si chiuderà con l’Assemblea Solidale Antirazzista a cui prenderanno parte le associazioni che fanno riferimento al Forum Indivisibili e Solidali di Napoli.

 

Pierre Preira, presidente dell’Associazione Senegalesi Napoli, ha raccontato a Stranieriincampania come nasce l’evento e cosa prevedere il programma della giornata.

 

Bentornato Pierre, puoi dirci di più sull’Incontro Solidale Antirazzista?

 

L’evento nasce da una piccola constatazione: noi uomini siamo sensibili solo quando siamo coinvolti in un problema. Come per esempio quando si ottiene il permesso di soggiorno, il problema di chi non ce l’ha ancora sembra una cosa non così importante. Abbiamo notato che in posti come piazza Garibaldi, ci sono diverse comunità, ma i marocchini hanno il loro gruppo, i senegalesi un altro, i nigeriani un altro ancora e così via. E nessuno parla con l’altro, così il problema rimane. Quando poi si parla male dell’immigrazione, magari si difende la propria comunità e si scarica il problema sugli altri.

 

Perché è importante creare un dialogo tra le comunità?

Se non ci conosciamo è facile dividerci. Se non ci conosciamo, è facile che arriva il politico di turno a buttare fango su un’altra comunità per avere consensi. Questo sistema non può funzionare. Se parliamo di convivenza dobbiamo capire che questa si basa sulla conoscenza. Questa giornata è stata promossa da alcune realtà ed è aperta a tutti. Vogliamo dare l’opportunità a tutta la cittadinanza di incontrarsi e conoscersi. Questa giornata rappresenta una prima esperienza che vogliamo fare come giornata dell’incontro e della conoscenza. Speriamo che arrivino tante persone, così da poterla ripetere e continuare il nostro percorso. A fine giornata ci sarà un’assemblea, dove ognuno dovrà immaginare e descrivere la sua proposta per ricreare momenti di incontro in cui è possibile conoscersi. Un’iniziativa di cui beneficerà tutta la città di Napoli, per costruire insieme un percorso di convivenza sana.

 

Come immaginate questa conoscenza?

Abbiamo pensato a diverse attività, anche dei giochi per i più giovani, sempre rispettando tutte le norme in vigore per la sicurezza sanitaria. Vogliamo creare dei momenti per spingere le persone a conoscersi. Per esempio abbiamo pensato ad un gioco molto semplice, dove le persone scriveranno un nome con una cosa particolare che ha fatto e sarà compito degli altri individuare chi è quella persona facendo delle domande. Questo solo per dare un’occasione di dialogo tra le persone che non si conoscono.

 

 

 

A cosa sono dovute le divisioni tra le comunità?

Le divisioni sono dovute alle difficoltà, perché ognuno è concentrato sui propri problemi e nota solo quelli. Le persone poi rispondono solo quando quell’appello corrisponde alle proprie necessità, altrimenti nessuno guarda in faccia l’altro. Manca una visione globale che permetta a tutti di comprendere come alcuni provvedimenti poi abbiano una ripercussione su tutta la città. Non dobbiamo lasciarci trascinare dai politici o da altre persone che non sempre sono positive. Dobbiamo aver sempre chiaro l’obiettivo della convivenza sociale pacifica. Bisogna capire che la felicità della singola persona passa necessariamente dalla felicità collettiva. E’ necessario avere uno sguardo diverso e una visione più ampia perché se affrontiamo insieme i nostri problemi, poi diventa più semplice risolverli.

 

Come fare per far dialogare le comunità anche in futuro?

Queste azioni continueranno ancora in futuro, partendo da cose semplici e da piccole realtà. Per esempio, come è configurata adesso piazza Garibaldi già ci sta offrendo una possibilità, il nuovo teatro ci permetterà di organizzare degli eventi culturali e musicali per condividere il nostro sapere, intorno ci sono i campi sportivi, come quello di basket, dove si possono organizzare tornei. Piazza Garibaldi ormai simboleggia anche un po’ la diversità, lì possiamo andare a prendere le persone dalla loro realtà quotidiana ed aiutarle a costruire qualcosa di più, partendo da un discorso di conoscenza. C’è anche il Forum Indivisibili, che opera a livello nazionale, a cui aderiamo perché possa essere uno stimolo per iniziare un percorso. Non dico che è facile, però non è neanche impossibile, l’importante è iniziare a fare qualcosa. Oggi iniziamo con la comunità srilankese, nigeriana e bengalese, per poi raggiungere tutte le persone sia italiane che straniere.

 

 

Napoli, 11 settembre 2020