Collina San Laise, Bagnoli-Napoli, dal 6 al 19 giugno, ospiterà il Workshop internazionale “TERRA: il Futuro come Orizzonte Culturale”

Collina di San Laise, quartiere di Bagnoli – Napoli ospiterà, dal 6 al 19 giugno, “Terra: il Futuro come Orizzonte Culturale”, uno dei 16 workshop organizzati – tra Italia, Francia, Tunisia, Libano e Giordania – nell’ambito del progetto europeo RESMYLE, volto alla formazione di giovani disoccupati dell’area mediterranea in ambiti di sviluppo sostenibile.

Il progetto, finanziato da ENI CBC Med 2014-2020, fa parte del programma del Parlamento europeo dedicato al dialogo interculturale con i paesi extra-europei del Mediterraneo. L’evento di formazione internazionale coinvolgerà 4 giovani provenienti da Tunisia, Libano e Giordania ed 8 giovani del territorio insieme a numerose realtà sociali ed attori della cultura che fanno di questo settore tra i più importanti per il nostro Paese e per il Mediterraneo. 

Ad essere selezionata come uno dei due coordinatori italiani del progetto è Amesci, Fondazione attiva su molteplici fronti con progetti di impegno civico e sociale, che ha scelto Autism Aid onlus – associazione impegnata, tra l’altro, sul tema dell’avviamento al lavoro di ragazze e ragazzi con autismo per mezzo di pratiche di agricoltura sociale – e Collina San Laise, sede operativa dell’Associazione, come spazio per ospitare il Workshop.

La direzione creativa dell’evento è a cura di Vincent Vassallo, presidente dell’Associazione cultural- editoriale “La Croce del Sud”, che si occupa di dialogo interculturale ed interreligioso del Sud del mondo, e di Alessandra Petitti, cofondatrice dell’“Associazione Dissonanzen”, collettivo artistico che opera nel campo della musica e dei linguaggi performativi contemporanei. 

Stranieriincampania ha incontrato proprio Vincent Vassallo e Alessandra Petitti per saperne di più sul Workshop che prevede anche l’organizzazione di eventi artistici che coinvolgeranno il territorio durante le prossime due settimane.

 

La linea didattica ed artistica di “Terra” è stata costruita coinvolgendo numerose attrici ed attori del lavoro culturale conosciuti in anni di esperienza e ricerca artistica. Ma quando è nata l’idea del workshop?

Vincent Vassallo: L’idea del Workshop “TERRA” nasce nel pieno della catastrofe – umana, politica ed economica, nonché sintomatica della crisi climatica – del Covid-19, dall’urgenza di elaborare insieme nuove traiettorie per il futuro.

Quando la Fondazione Amesci, dopo anni di proficua collaborazione, propose ad Autism Aid di svolgere un Workshop internazionale sul tema delle sostenibilità – “RESMYLE” – a Collina San Laise, accettammo entusiasti la possibilità di ri-incontrarci per confrontarci su cosa fosse di là da venire, cioè, su come, dalla catastrofe, trarre una via di fuga per ripensare il mondo in una visione più etica e inclusiva, cioè più sostenibile per l’ambiente e per le persone che lo abitano.

A quel tempo, ero in piena crisi circa il mio percorso accademico e vivevo in condizioni di forte precarietà ed incertezza, come i NEET a cui il progetto RESMYLE è rivolto.

Avevo da poco iniziato a dare fondamenta al progetto editoriale de “La Croce del Sud” e, ispirato dalle letture di Gramsci e Freire, restai affascinato dall’idea che educazione e cultura determinino le condizioni di vita dei popoli e la realtà che vivono, e così decisi di incentrare il percorso progettuale sulla cultura come fonte inesauribile di lavoro e sviluppo sostenibile.

Rileggendo intersezionalmente la sostenibilità in chiave culturale siamo dunque partiti dall’inclusione: anzitutto, delle ragazze e dei ragazzi neurodivergenti con cui, da anni, costruiamo percorsi, e poi, di conseguenza, di tutte le soggettività minoritarie che più hanno sofferto la crisi.

È stato infine l’incontro con Alessandra Petitti – danzatrice, coreografa e regista, tra i fondatori dell’Associazione Dissonanzen – a dare definitiva forma all’evento per, insieme, individuarne i principali protagonisti: i lavoratori della cultura.

L’incontro tra noi, e il ponte che si è creato tra la sua e la mia generazione di artisti e ricercatori – preda delle stesse difficoltà e dello stesso senso di smarrimento ed abbandono – ha fatto sì che alle nostre domande trovassimo chi potesse rispondere: così, abbiamo individuato insieme le relatrici, i relatori e i performer di “TERRA”.

Alessandra Petitti: E’ significativo il ponte generazionale che Vincent ha appena descritto. Tra noi corrono 35 anni, più o meno.

Ma ci unisce in un’unica energia creatrice la stessa profonda convinzione nella forza della cultura. L’humus che ci permette di fiorire nelle nostre varie stagioni.

Ho messo quindi a disposizione di “TERRA” le esperienze elaborate nel corso dei lunghi anni di lavoro e la competenza nel dialogo tra le diverse arti contemporanee e il mondo delle culture umanistiche e scientifiche che pratichiamo con l’Associazione Dissonanzen.

Oltre le attività formative sono previste anche gite ed eventi per il territorio: cosa prevede il programma?

Il Workshop ha una durata di due settimane, dal 6 al 19 Giugno.

Consiste, dal lunedì al giovedì, in attività formative e laboratoriali – su temi di sostenibilità e cultura – quali conferenze, interviste, conversazioni aperte e laboratori pratici formativi e ricreativi per mezzo di metodi di educazione non formale e pedagogia impegnata, diretta, critica e partecipata.

Le attività dureranno in media 4 ore al mattino e 4 al pomeriggio, e saranno curate, congiuntamente, da Autism Aid, La Croce del Sud e Dissonanzen.

Ogni giornata terminerà con un laboratorio di scrittura creativa, musica, teatro, danza, e altro.

I venerdì, poi, saranno interamente dedicati a laboratori e performance teatrali e musicali rivolti al territorio per i quali i partecipanti alla formazione collaboreranno all’organizzazione e al coordinamento, così da apprendere, nel mentre, capacità di gestione di eventi culturali, uno dei punti centrali della formazione.

I weekend saranno invece dedicati a gite in natura alla scoperta di progetti sociali attivi, dal basso, sul territorio, per elaborare e promuovere modelli di sviluppo sostenibile e condivisibile.

Come avete selezionato i partecipanti? C’è ancora modo di partecipare?

Il Workshop prevede la partecipazione di 12 persone, di cui 4 provenienti dai paesi partner (Tunisia, Libano e Giordania) ed 8 italiani di prima e seconda generazione.

Le selezioni sono in corso. I partecipanti internazionali sono già stati selezionati mediante un elaborato su sostenibilità e cultura e sul nesso che c’è tra i due, mentre per i partecipanti locali c’è un form da compilare con le stesse domande.

Numerosi e interessanti sono stati gli elaborati pervenuti sino ad oggi, e con le ragazze ed i ragazzi selezionati è già stato avviato, da mesi, un percorso di formazione online con i presupposti di tutta l’attività formativa: informalità, dialogo e scambio orizzontale, che hanno permesso di costruire già prima dell’evento un rapporto di amicizia che reputiamo essenziale ai fini di un’educazione realmente sostenibile. Tutte le attività dell’evento saranno in ogni caso gratuite e aperte al pubblico su invito, basterà prenotarsi inviando una e-mail a lacrocedelsud.na@gmail.com

In quali attività saranno coinvolti i partecipanti? 

I partecipati al Workshop saranno coinvolti in attività teoriche e pratiche su temi di sostenibilità e cultura. Le attività teoriche consisteranno in una serie di conferenze tenute da esperti dei vari settori coinvolti (i.e. cultural studies, arte e spettacolo, antropologia, gestione dei beni culturali, impresa sociale e culturale, volontariato, progettazione, turismo, enogastronomia, etc.). Le attività pratiche, condotte da esperti quali musicisti, danzatori, attori e registi, consisteranno invece in una serie di laboratori che tradurranno praticamente i ragionamenti teorici maturati insieme.

Tutte le attività saranno portate avanti secondo tecniche di educazione non formale, diretta e partecipata, immersi in natura e attraversando momenti di convivialità e condivisione orizzontale. L’orizzontalità e la partecipazione attiva sono fondamentali per un’educazione che sia reale pratica di libertà.

In che modo queste attività favoriscono l’inserimento lavorativo?

Tutte le attività formative, teoriche e pratiche, hanno la finalità di maturare abilità professionali nei vari campi d’intervento.

Inoltre, il racconto delle testimonianze e dei percorsi che gli esperti condivideranno con i partecipanti servirà a definire insieme alcune delle possibili linee di azione nel creare e strutturare i propri progetti professionali nell’ambito della cultura.

La partecipazione al laboratorio di enti finanziatori di progetti, infine, servirà a meglio chiarire le modalità di ottenimento di fondi volti alla creazione di progetti culturali giovanili.

Quali sono gli obiettivi del progetto e quali le vostre aspettative? 

Il progetto nasce con una duplice vocazione: da un lato maturare nei partecipanti al percorso capacità lavorative in ambiti di sviluppo sostenibile – nel nostro caso, in campo culturale – e dall’altro restituire materialmente e permanentemente i frutti del lavoro al territorio.

L’aspettativa è che tutte e tutti i partecipanti al laboratorio vivano questo percorso come un’esperienza di benessere fisico e mentale, dove tutte e tutti possano sentirsi liberi e accolti.

Il focus è sul processo più che sul conseguimento di un risultato specifico e predeterminato.

I risultati verranno dalla partecipazione collettiva e saranno elaborati dal gruppo grazie al contributo di ognuna ed ognuno, tanto degli ospiti quanto dei partecipanti, abbattendo la barriera tra formatore e formato e costruendo, piuttosto, una rete e una comunità di apprendimento. La nostra volontà è di ripetere quest’occasione di confronto e di scambio per sviluppare prospettive comuni per l’azione culturale sul territorio.

Inoltre è prevista una pubblicazione-resoconto del percorso e delle conclusioni raggiunte. Infine, la produzione di un docufilm che ne testimonierà il processo e i protagonisti.

Potete dirci qualcosa in più sul libro e il docufilm?

Le pubblicazioni finali mirano ad essere testimonianze del processo, tanto in qualità di resoconti emozionali del percorso, raccogliendo gli esiti dell’incontro tra partecipanti ed ospiti, tanto come documenti scientifici che raccolgano interventi, discussioni e riflessioni sui temi della cultura e della sostenibilità affrontati da “TERRA”.

Ringraziando Vincent Vassallo e Alessandra Petitti, Stranieriincampania vi invita a seguire le pagine social del progetto per restare aggiornati sull’evoluzione del workshop e degli eventi in programma.

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Napoli, 3 giugno 2022