Boys don’t cry, i migranti si raccontano al Centro Internazionale di Fotografia di Palermo

Il Centro Internazionale di Fotografia di Palermo ospita a partire dal 19 aprile la mostra “Boys don’t cry”. Curata dalla fotografa Ludovica Anzaldi, nata a Roma ma di base a Parigi, la mostra è il risultato di un workshop di educazione all’immagine e film-making che ha coinvolto alcuni migranti ospitati nel Centro di accoglienza Asante di Palermo. Il progetto ha così dato la possibilità ai ragazzi di sviluppare un proprio linguaggio visuale ed esprimersi utilizzando le fotografie per raccontare la propria storia oltre le barriere linguistiche

“I ragazzi di Asante, di età compresa tra i 17 e il 23 anni- racconta Ansaldi in una nota –  hanno tutti provenienze diverse e abitano nel Centro d’accoglienza in attesa di quei documenti che potrebbero dargli una nuova possibilità di vita.”

Boys don’t cry ospita scatti a colori realizzati in medio formato analogico da Hamissa Dembélé, Mory Sangare, Fofana Abdoulaye, Buba Drammeh e Kaita Aboubacar che ritraggono loro stessi con i pochi oggetti posseduti. Ad accompagnare l’esposizione anche video, realizzati dagli stessi migranti, che documentano il progetto che li ha visti protagonisti e una serie di disegni.

Il Centro Internazionale di Fotografia di Palermo si trova ai Cantieri culturali della Zisa, in via Paolo Gili 4, ed è stato fondato da Letizia Battaglia, la più importante fotogiornalista italiana. Nota come la “fotografa della mafia” per l’impegno ultradecennale nel raccontare il fenomeno criminale sull’isola, negli anni Battaglia si è impegnata in numerose lotte sociali e politiche. Negli ultimi mesi, al Centro di fotografia, ha ospitato diverse mostre ed eventi che raccontano le migrazioni e le condizioni di quanti attraversano il mare per raggiungere le coste europee. Boys don’t cry sarà in mostra fino al 26 maggio. L’ingresso al Centro è sempre gratuito ed è consentito dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 18.30. Maggiori informazioni sulla sua pagina facebook.