Adam Doumbia, tra guantoni e lavoro: la mia vita sul ring

Nell’area nord di Napoli, nel quartiere di Miano, dal 2003 il maestro Rosario Colucci accoglie giovani aspiranti pugili nella sua palestra di boxe, ospitata in uno spazio concesso dalla parrocchia San Francesco Caracciolo. Alle spalle quarant’anni di carriera iniziati al fianco del maestro Leone Fazio, a cui oggi è intitolata la palestra, uno dei primi a promuovere il pugilato femminile a livello professionistico. “Fu il primo nel 1980 a vedere il pugilato per le donne, gli diedero del pazzo e, approfittando di alcune irregolarità, fu radiato dalla federazione – racconta il maestro Colucci – Durante la sua carriera fu intervistato anche da Pippo Baudo sulla Rai proprio per aver portato per la prima volta una pugile donna sul ring”. Solo nel 2001 sarà riconosciuto in Italia il pugilato femminile e il destino ha voluto che proprio nella Leone Fazio sia nata una delle atlete più promettenti nel settore, Assunta Canfora, che tra i vari successi vanta la medaglia d’argento all’European Games di Minsk nel 2019 e medaglia d’oro al Torneo internazionale Balkan 2021.

Seguendo i dettami della Federazione Pugilistica Italiana, secondo cui si forma prima l’uomo, poi l’atleta e poi il pugile, nella palestra Leone Fazio si allena Adam, un ragazzo di 23 anni originario della Costa d’Avorio che si sta facendo notare nella sua categoria. Il maestro Colucci ci spiega anche che oggi non è difficile emergere,  la cosa difficile è andare avanti: “I giovani sono svogliati, trovare ragazzi come Adam è difficile, se fosse italiano avrebbe possibilità di entrare in nazionale”.

Adam si divide tra il lavoro in fabbrica, che ha trovato grazie a Cidis, e la palestra, lo incontriamo durante gli allenamenti, il programma del giorno prevede qualche round contro alcuni atleti di una palestra di Pianura, un modo per far prendere confidenza ai giovani pugili con il ring.

Ciao Adam benvenuto su Stranieriincampania, ci racconti di quando sei arrivato in Italia?
Sono arrivato in Italia dal 2017 dopo un anno di viaggio, passando dalla Libia. Arrivato sulle coste della Calabria, sono stato un mese a Taranto e poi sono arrivato a Napoli quando avevo 18 anni. Nel centro di accoglienza di Mugnano, ho iniziato subito a studiare, ma sono stato trasferito da Mugnano a Napoli durante la scuola e non era possibile andare avanti e indietro. 

Quando è nata la tua passione per la Boxe?
Appena arrivato ho iniziato a giocare a calcio con l’AfroNapoli, poi ho abbandonato perché non era la mia passione ma mi dava un’alternativa allo stare chiuso in casa. Ho sempre avuto la passione per il pugilato ma in Africa è molto più complicato perché, se dalle mie parti inizi a fare boxe, la gente pensa che vuoi diventare una brutta persona o che appartieni a qualche gruppo criminale. E’ uno sport violento e le famiglie non vogliono che i figli fanno boxe. 

Come sei arrivato alla Leone Fazio?
A Mugnano ho conosciuto un ragazzo che giocava con l’Afro Napoli e ho chiesto a lui che parlava italiano di darmi una mano a trovare una palestra dove potevo iniziare a fare boxe. Dopo qualche mese, mi ha detto che aveva trovato una palestra ma l’istruttore gli aveva detto che non prendeva ragazzi senza esperienza. In fondo io avevo solo detto la verità, era la mia passione, ma nessuno mi aveva dato l’opportunità di farla. Non c’è stato niente da fare. Poi dopo ho cambiato lavoro e lì ho conosciuto un ragazzo che faceva boxe, che mi ha parlato del maestro Colucci e mi ha messo in contatto con lui. Così a dicembre 2020 ho preso ad allenarmi in palestra, all’inizio non c’erano tanti ragazzi e ho iniziato ad allenarmi da solo. Dopo 5-6 mesi il maestro ha iniziato a farmi combattere, sapevo bene che avevo poca esperienza e sarebbe stato difficile contro altri ragazzi che avevano alle spalle 4/5 anni di preparazione.

Cosa hai pensato la prima volta che sei salito sul ring?
Io ho pensato subito che era la strada giusta per me, mi sentivo bene e che potevo, con l’aiuto del maestro, fare molta strada. Tra l’altro durante il primo incontro ero nel mese del Ramadan ed è finito pari. L’esperienza sul ring è una cosa importante che può fare la differenza.  Il maestro mi porta in giro per le palestre per farmi allenare con atleti diversi e tutti quelli che mi vedono dicono “Adam tu sei bravo, se vuoi ce la fai”. Io lo spero, faccio quello che posso, anche se sto attraversando un periodo difficile. L’ultimo incontro è capitato nel periodo in cui sto aspettando il permesso di soggiorno e contemporaneamente sto cercando casa perché devo uscire dal centro di accoglienza. Quando sono salito sul ring non ero concentrato ed ho perso.   

In che modo la boxe ti ha cambiato?
La boxe è una cosa che mentre la faccio mi fa sentire bene dentro, perché ci riesco e sono a mio agio. Adam prima della boxe aveva un’altra testa, mi ha aiutato a mettere ordine nella mia vita. Mi alleno cinque volte a settimana, vado a lavoro, poi subito in palestra, cerco di mangiare bene, di andare a dormire presto. Quando un incontro si avvicina cerco di darmi delle regole e riesco a controllare la mia vita, mi piace questa cosa. 

Come vedi il tuo futuro?
Vivo da cinque anni a Napoli e mi trovo bene, vorrei riuscire a realizzare il mio sogno qui. Vorrei andare avanti con la boxe, con determinazione. Mi piace tanto però capisco che ho bisogno di aiuto. Il maestro mi sta dando una grande mano e credo che nel giro di un paio d’anni posso fare il salto.

Com’è il tuo rapporto con il maestro Colucci?
Io sono venuto in Italia e voglio fare solo la boxe, il problema è che molti non sono stati chiari con me. Oggi penso a quel maestro che mi ha detto che senza esperienza non potevo fare niente e invece il maestro Colucci ha creduto in me, lui crede nei giovani ed ha accettato la sfida. Il mio maestro è molto importante per me, capisco tutti gli sforzi che sta facendo e so che se avesse i mezzi farebbe ancora di più. Organizzare incontri o allenamenti con altre palestre fuori dalla Campania è complicato, ci vogliono soldi per organizzare i combattimenti. Se riuscissi a diventare un professionista lascerei il lavoro e mi concentrerei solo sulla boxe. 

Lasciamo Adam al suo allenamento augurandogli di riuscire a realizzare il suo sogno.

Napoli, 2 marzo 2022