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Event Info:

  • 6 sett 2020
  • 21.00
  • Procida, palazzo d’Avolos

629 Uomini in Gabbia di Mario Gelardi in scena a Procida

 

Il 10 giugno 2018, il Governo italiano ha rifiutato l’ingresso in un porto italiano alla nave Aquarius della flotta di Medici Senza Frontiere. A bordo c’erano 629 migranti, tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini, 7 donne incinte. Per una strana coincidenza 629, erano anche i deputati della Repubblica italiana in quel momento.

Da questa base nasce lo spettacolo “629 uomini in gabbia”, un progetto di Mario Gelardi, prodotto dal Nuovo Teatro Sanità, con Vincenzo Antonucci, Ciro Burzo, Mariano Coletti, Arianna Cozzi, Carlo Geltrude, Anna De Stefano, Gennaro Maresca, Davide Mazzella, Alessandro Palladino.

Domenica 6 settembre lo spettacolo, promosso da Less Cooperativa Sociale con il patrocinio dei Comuni di Procida e Monte di Procida, andrà in scena alle ore 21:00, presso Palazzo D’avalos a Procida, un’imponente struttura sul mare che ospitava l’ex Carcere dell’isola. L’ingresso è completamente gratuito, ma la prenotazione è obbligatoria. I diritti d’autore sono devoluti a Open Arms Italia.

Mario Gelardi, regista e direttore artistico del Nuovo Teatro Sanità, impegnato in una delle ultime prove prima di andare in scena, ha dedicato un po’ del suo tempo per raccontare qualcosa in più sullo spettacolo ai lettori e alle lettrici di Stranieriincampania.

Benvenuto su Stranieriincampania, può raccontarci come nasce questo spettacolo?

L’idea dello spettacolo nasce durante la prima crisi della nava Aquarius, quando non riusciva ad approdare in Italia, nè a Malta, né in Grecia. L’idea mi venne pensando al numero delle persone che c’erano a bordo, 629, che era in quel momento lo stesso numero dei deputati italiani presenti in parlamento. Da lì pensai come si potesse intervenire, e capì che l’unica cosa che possiamo fare noi uomini di teatro è fare teatro. Così chiamai degli amici autori di quelle nazioni coinvolte, Grecia, Spagna e Italia, chiedendo di scrivere qualcosa insieme per raccontare il dramma dei rifugiati.

Che risposta ha avuto?

Ho avuto subito una risposta molto concreta perché a Barcellona si stava facendo in contemporanea un progetto simile e quindi gli autori spagnoli hanno partecipato con entusiasmo a questo progetto, così come i greci ed i miei amici autori italiani. Lo spettacolo è stato prodotto per la prima volta dal Napoli Teatro Festival, poi ha avuto la possibilità di essere a Matera nell’anno in cui è stata capitale della cultura e di essere trasmesso anche da RadioTre.

C’è una particolarità nello spettacolo…

La particolarità di questo spettacolo è che, spesso, va in scena fuori dai teatri ed il pubblico è in gabbia insieme con gli attori. In questo modo gli spettatori condividono con gli attori una reale compartecipazione allo stato d’animo di chi ha attraversato il mare per avere salva la vita. Non sarà possibile in questo caso ovviamente, perché le norme non ce lo permettono.

E infatti è doverosa una domanda su questo argomento: in che modo una realtà come quella del Nuovo Teatro Sanità, giovane ed in forte crescita, ha affrontato l’emergenza coronavirus e la relativa chiusura dei teatri?

Abbiamo cercato di affrontarla attraverso i due temi più vicini a noi, cioè quello artistico e quello sociale. Quindi cercando di stabilizzare in qualche modo tutti i ragazzi che lavorano con noi, cercando di non interrompere quella piccola possibilità di lavoro e di guadagno che noi diamo. Purtroppo tutti i nostri progetti educativi si sono fermati perché tutta quella parte lì è bloccata.

Quando prevedete una riapertura?

Attualmente non prevediamo di riaprire fino a dicembre perché le norme attuali ci portano via la nostra sala che ha 27 posti. Quindi abbiamo deciso di ospitare nella nostra sala giovani compagnie che non hanno un luogo dove stare. Per questo ospiteremo e accompagneremo giovani nella realizzazione dei loro spettacoli sperando nel 2021. Per il momento questo possiamo fare. Poi verremo ospitati da altri teatri, abbiamo avuto molta accoglienza, in particolare dal Teatro Bellini. Saremo noi ad andare negli altri teatri questo è quello che siamo costretti ma che siamo anche felici di fare.

Ringraziamo Mario Gelardi e vi segnaliamo con il link per prenotarsi allo spettacolo https://forms.gle/4r1WLYf9aCgADVJL6.

 

Napoli, 2 settembre 2020