Progetto UNICORE: venti studenti rifugiati in Etiopia potranno frequentare l’università in Italia

 

L’accesso all’istruzione è un diritto umano fondamentale e deve essere garantito e protetto, come stabilito anche dall’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Per questo l’UNHCR (l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati) si è impegnata a raggiungere entro il 2030 un tasso di iscrizione del 15% a programmi universitari per i rifugiati in paesi d’accoglienza, anche attraverso l’ampliamento di vie di accesso sicure a paesi terzi.

Le persone costrette a fuggire da guerre, persecuzioni o violenza – infatti – hanno raramente la possibilità di continuare gli studi: solo il 3% dei rifugiati, contro una media globale del 37%, riescono a proseguire su livelli di istruzione superiore.

Per venti studenti rifugiati attualmente in Etiopia, questo però sarà un obiettivo raggiungibile: parteciperanno infatti al progetto University Corridors for Refugees (Corridoi Universitari per Studenti Rifugiati, UNI-CO-RE) ottenendo la possibilità di proseguire il proprio percorso di studi in Italia.

Al progetto, nato in forma sperimentale lo scorso anno con l’arrivo di cinque rifugiati a Bologna, collaborano il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’UNHCR, Caritas Italiana, Diaconia Valdese e Gandhi Charity con undici atenei italiani:

Università dell’Aquila, Università di Bologna, Università degli Studi di Cagliari, Università di Firenze, Università Statale di Milano, Università di Padova, Università degli Studi di Perugia, Università di Pisa, Università di Sassari, Iuav di Venezia, e Luiss Guido Carli di Roma.

Il progetto prevede la frequenza di un corso di laurea magistrale e un programma di inserimento e integrazione sul territorio degli studenti beneficiari. Gli studenti sono stati selezionati tramite un bando pubblico e inizieranno uno dei 163 corsi offerti a settembre 2020 con una borsa di studio della durata di due anni. 

“Grazie all’impegno delle università coinvolte, progetti come UNI-CO-RE non solo permettono ai rifugiati di arrivare in maniera sicura in Italia per sviluppare il loro talento, contribuendo alla comunità locale, ma riaccendono la speranza in milioni di bambini e ragazzi attualmente in esilio a causa di guerre e persecuzioni”, ha dichiarato Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia.

16 giugno 2020