“Sanatoria subito”, l’appello delle associazioni per i migranti irregolari

“Sanatoria subito”, l’appello delle associazioni per i migranti irregolari

 

Nel gennaio 2020, la Ministra dell’Interno Lamorgese aveva dichiarato che il governo stava “riflettendo” sulla possibile regolarizzazione dei migranti sans papier presenti in Italia. Ciò accadeva a poco più di un mese dalla bocciatura in Commissione Bilancio dell’emendamento nato dalla campagna Ero straniero. La proposta, se approvata, avrebbe comportato l’emersione dallo status di irregolarità dei cittadini extra-comunitari che, pur vivendo e lavorando in Italia, non hanno documenti in regola (qui il nostro articolo sulla vicenda). 

L’arrivo dell’emergenza sanitaria COVID-19 ha causato l’apparente accantonamento di un provvedimento che avrebbe riguardato potenzialmente oltre 500mila persone, secondo uno studio del 2019 della Fondazione ISMU.

Si ritorna però in questi giorni a parlare di sanatoria in seguito alla diffusione, il 20 marzo, di un appello promosso da Legal Team Italia, Campagna LasciateCIEntrare, Progetto Melting Pot Europa, Medicina Democratica.

Per i promotori “un provvedimento di regolarizzazione dei sans papier è necessario e urgente, anche ai tempi del coronavirus: anche se adesso l’emergenza è (o sembra essere) un’altra, anche se l’attenzione generale in questa fase si rivolge altrove, anche se qualcuno ne approfitterebbe per imbastire una becera propaganda politica, additando al “popolo” gli untori che attraversano il mare a bordo dei barconi”.

L’appello sottolinea la necessità – mai così attuale e urgente – di emersione dei cittadini stranieri irregolari: potrebbero così essere inseriti nel Sistema Sanitario Nazionale e, in tempi di emergenza sanitaria, ridurre i rischi di una diffusione ulteriore dell’epidemia. “Il migrante sprovvisto del permesso di soggiorno – si legge nel documento – nei casi di malattia lieve (qualche linea di febbre, un po’ di tosse) non si rivolge alle strutture sanitarie, mentre nei casi più gravi non ha alternativa al presentarsi al pronto soccorso, il che contrasterebbe con tutti i protocolli adottati per contenere la diffusione del virus”.

Si fa notare inoltre come gli irregolari siano costretti loro malgrado a soluzioni abitative di fortuna, spesso insalubri, dove il “rischio contagio” aumenta esponenzialmente. La sanatoria, quindi, andrebbe ad impattare anche su una situazione di criticità sanitaria: “per contenere il loro rischio di contrarre il virus, perché possano con tranquillità usufruire dei servizi della sanità pubblica nel caso di sintomatologia sospetta, perché non diventino loro malgrado veicolo di trasmissione del virus. Affinché ciò sia possibile, però, devono essere sottratte oggi, ed è già tardi, alla condizione costretta di ‘invisibilità’, attribuendo loro pienezza di diritti, quanto meno di quelli che il sistema riconosce come diritti universali, in primis quelli alla salute e a un’esistenza degna.”

È interessante notare come una sanatoria potrebbe avere impatto sull’economia nazionale, un momento in cui questa è paralizzata dal blocco quasi totale del paese. Una sanatoria avrebbe un peso economico enorme, e in positivo: il quotidiano italiano specializzato in economia il Sole 24 Ore calcola che garantirebbe allo stato risorse per 1,2 miliardi di euro (tra contributi una tantum, e tasse e contributi versati dai nuovi contribuenti). L’ultima sanatoria risale al 2012; secondo uno studio dell’Inps, a 5 anni dal provvedimento l’80 per cento dei migranti interessati aveva mantenuto un posto di lavoro in regola.

Questo l’elenco dei primi firmatari dell’appello:

Associazione Diritti per tutti – Brescia, Associazione Giuristi Democratici Ambasciata dei Diritti – Ancona; Associazione La Kashab – Cosenza; Antenne Migranti – Bolzano, Associazione Portamico – Ferrara, Borderline Sicilia onlus, Bozen solidale, Osservatorio Migranti Verona, Rete antirazzista catanese, Associazione Open Your Borders – Padova; Mai più Lager – No ai CPR; Associazione Bianca Guidetti Serra; Osservatorio Repressione; Associazione Senza Confine – Roma; Associazione Yaiariha onlus; Cooperativa Caracol, Marghera Venezia; Associazione Caminantes, la casa è un diritto – Treviso; Scioglilingua – Bolzano; Confederazione Cobas Brescia; Cobas Scuola Catania; Rifondazione Comunista Sinistra Europea; Potere al Popolo; Europa Verde; Collettivo Mamadou; APS Nova Koinè – Marigliano (NA); Emmaus Palermo ONLUS; Assemblea 17 dicembre di Verona; ALI – Accoglienza Libera Integrata; Circolo Pink di Verona; Pink Refugees di Verona, gruppo LGBT migrante; Baobab Experience; Associazione Diritti e Frontiere (ADIF).

Per aderire è possibile scrivere a sanatoriasubito@gmail.com, qui invece l’appello integrale