Mondopopoli presenta Donne del sud in Cucina

C’è tempo fino alle 18.00 di martedì 7 maggio per votare sul portale di Aviva Community Fund il progetto Donne del sud in Cucina, proposto dall’Associazione Mondopopoli.  Il progetto intende creare un’opportunità di lavoro autonomo qualificato per donne straniere nella città di Napoli e può essere un’occasione molto interessante per le donne migranti che utilizzano le loro competenze culinarie per fare business in maniera precaria e senza contratto.  Donne del sud in Cucina vuole accompagnare 8 donne straniere di Napoli all’apertura di un ristorante gestito autonomamente da una Cooperativa. Ma il ristorante vuole essere anche uno spazio di promozione del dialogo interculturale e di organizzazione di eventi che, attraverso le tradizioni culinarie dei vari paesi del mondo, creano una reale integrazione sul territorio.

Stranieriincampania ha incontrato Ismaila Niang, presidente di Mondopopoli, associazione che dal 2005 si occupa di assistenza ai cittadini stranieri, di cooperazione allo sviluppo e di promuovere l’educazione interculturale con laboratori tematici nelle scuole.

SiC: Quali sono le difficoltà che incontrano le donne straniere ad aprire ristoranti a Napoli?

La maggior parte delle donne straniere hanno difficoltà burocratiche ma anche difficoltà ad accedere a finanziamenti per aprire attività ristorative e per questo preferiscono lavorare in maniera precaria, senza permessi idonei alla somministrazione di alimenti e bevande.

SiC: Quali sono le fasi del progetto prima dell’apertura del ristorante?

Nella fase operativa ci saranno quattro fasi: si inizierà con la selezione del gruppo di donne, poi si continuerà con la formazione che riguarderà l’igiene alimentare e dei luoghi di lavoro, la gestione di impresa e di marketing e anche la formazione motivazionale, la terza fase sarà finalizzata alla costituzione della Cooperativa attraverso l’avvio di tutte le pratiche amministrative necessarie e infine l’ultima fase si concluderà con l’individuazione di un locale idoneo e l’avvio di tutte le pratiche burocratiche per l’apertura del ristorane.

SiC: Come verranno selezionate le donne straniere?

Grazie al supporto delle associazioni no profit delle comunità migranti che hanno già dato la loro adesione al progetto (Associazione di donne Bukinabè SIAM di Napoli, l’Associaizione Donne Somale e l’Associazione donne dell’Est) individueremo donne che hanno già skills come cuoche, che hanno già esperienze di ristorazione informale e no e che sono motivate a partecipare a questo percorso.

SiC: Il progetto vuole coinvolgere anche donne italiane?

Il valore aggiunto del progetto è proprio il coinvolgimento delle donne italiane a questa esperienza che mira ad essere anche un percorso di integrazione.

SiC: Se il progetto sarà selezionato quali saranno i tempi di realizzazione?

Per le prime tre fasi, dalla selezione delle beneficiarie alla costituzione della Cooperativa delle donne coinvolte, prevediamo circa sei mesi.

SiC: Ti ringraziamo per la disponibilità e vorremmo chiudere questa intervista con un tuo messaggio ai nostri lettori per invogliarli a votare il progetto sulla piattaforma di Aviva Community Fund?

A Napoli ci sono diversi ristoranti etnici, Donne del sud in Cucina invece mira ad essere un ristorante multietnico. Un messaggio che voglio dare ai lettori di stranieriincampania è sostenere un’esperienza particolare e unica che mette in primo piano le donne, straniere e italiane,  che vuole e che può essere uno stimolo per le iniziative future finalizzate all’integrazione socio-lavorativa nella città di Napoli. Mancano ancora pochi giorni! Promuoviamo questo progetto per avere a Napoli un ristorante multietnico e per supportare le donne, straniere e italiane, in un percorso di autonomia lavorativa e di integrazione.