Modena, Cittadinanza simbolica a 216 bambini

 

“Consegnata la cittadinanza onoraria a bimbe e bimbi di 10 anni nati in Italia da famiglie straniere residenti a Modena. E’ ripreso l’iter legislativo dello Ius Culturae, è tempo di approvare la legge” con queste parole il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha annunciato il conferimento della cittadinanza onoraria, il 16 novembre scorsi a ben 216 bambini nati in Italia nel 2009 da genitori stranieri, e per questo – in base alla normativa odierna – privi dello status di cittadino italiano. E’ il quinto anno consecutivo che il comune di Modena organizza questa iniziativa; quest’anno le famiglie dei bambini provengono 22 Paesi, tra cui Filippine, Etiopia, Marocco, Cina, Ghana, Albania, Moldavia, Senegal, Turchia e Romania.

Durante la cerimonia – organizzata non casualmente in occasione del trentennale della Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza –  sono stati suonati l’inno italiano e quello europeo e i bambini hanno ricevuto l’attestato di cittadinanza onoraria dal presidente dell’Unicef Modena Lorenzo Iughetti e dal primo cittadino Muzzarelli. 

“Tutti i bambini nati qui e cresciuti insieme frequentando le stesse scuole hanno uguali diritti e doveri di cittadinanza – sottolinea una nota dell’amministrazione del capoluogo emiliano –  Un’uguaglianza che il Comune e il Consiglio comunale di Modena intendono ribadire anche attraverso un gesto simbolico che riveste grande rilevanza politica.” 

“In attesa che il Parlamento discuta una nuova legge nazionale in materia di cittadinanza e auspicando che prosegua il cammino intrapreso per arrivare a un Ius culturae – ha affermato l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi – anche quest’anno, insieme al presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi e all’Unicef, abbiamo invitato tutti i bambini nati da genitori stranieri in Italia e cresciuti a Modena dove frequentano le scuole, giocano e si confrontano con i loro coetanei. Insieme a loro abbiamo chiamato le famiglie, le insegnanti e i compagni di classe, perché sia per tutti una grande festa improntata alla amicizia e all’uguaglianza”.

Il riferimento di Baracchi e Muzzarelli alle nuove leggi di cittadinanza è legato alle due proposte attualmente depositate in Parlamento per superare il principio dello Ius Sanguinis, per cui la via prioritaria di ottenimento della cittadinanza è legata allo status dei genitori.

Le due proposte provengono da entrambi gli schieramenti politici; sono firmate dall’ex presidente della Camera Laura Boldrini (Partito Democratico) e dall’ex presidente della Regione Lazio Renata Polverini (Forza Italia).

La proposta Boldrini propone di riconoscere la cittadinanza per qualsiasi bambino nato in Italia da genitori stranieri di cui almeno uno residente regolarmente in Italia da un anno, oppure da genitori stranieri di cui uno nato a sua volta in Italia. Si propone inoltre di abbassare l’ottenimento della cittadinanza per matrimonio da 4 anni a 6 mesi e di poter trasferire la cittadinanza anche in caso di adozioni di maggiorenni. È inoltre abbassato il requisito temporale di residenza per la naturalizzazione. Per i minori arrivati in Italia entro il decimo anno di vita e qui soggiornanti, basterebbe una dichiarazione una volta raggiunta la maggiore età. Infine il minore figlio di genitori stranieri potrebbe acquisire la cittadinanza italiana, a seguito di una dichiarazione di volontà dei genitori o di chi esercita la potestà una volta completato un ciclo completo di studio.

La proposta di Polverini è meno radicale ma è comunque una declinazione del concetto di Ius Culturae. “L’acquisto della cittadinanza – si dice nel testo – si configura come un diritto sottoposto a una condizione sospensiva, consistente nel compimento di un corso di istruzione che certifica l’avvenuta acquisizione delle conoscenze culturali e della formazione civica necessarie per una piena integrazione del giovane nella società italiana”. Secondo Polverini quindi potranno chiedere la cittadinanza i minori nati in Italia che abbiano qui vissuto fino al compimento della scuola primaria.

 

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