“L’Attesa. La vita nel limbo”: la quantità infinita di tempo sottratta a chi aspetta il permesso di soggiorno

“L’Attesa. La vita nel limbo”: la quantità infinita di tempo sottratta a chi aspetta il permesso di soggiorno

Quando si parla di rifugiati e richiedenti asilo spesso ci si sofferma sulle storie che riguardano il viaggio, le violenze alle frontiere, la condizione dei campi. Tutti aspetti estremamente importanti che mettono in evidenza le criticità dei processi di accoglienza in Italia e in Europa, ma ce n’è uno che spesso resta ai margini della narrazione: il tempo dell’attesa. Quell’attesa che molte persone affrontano ai confini dell’Europa per ottenere un riconoscimento formale della loro condizione, come sull’isola greca di Samos o come nei campi profughi in Bosnia, dove si può restare bloccati anche per anni. 

Il tempo dell’attesa è una componente importante anche per chi in Europa ci è già arrivato e ha fatto richiesta per ottenere il permesso di soggiorno. Un processo spesso lungo, complicato, esasperante. La quantità infinita di tempo che viene sottratta alle persone in attesa di ottenere il permesso di soggiorno è al centro del breve documentario “L’attesa. La vita nel limbo” realizzato da Nagi Chekh Ahmed e Martina Stefanile per il corso di “Citizen Journalism. Laboratorio di autonarrazioni” organizzato da Traparentesi Onlus in collaborazione con l’associazione Kosmopolis e con la partecipazione di QCode Magazine e la scuola di giornalismo Lelio Basso di Roma.
Napoli 23 giugno 2021