#LABTeatroPERMANENTE: c’è tempo fino al 20 dicembre per candidarsi

 

Un laboratorio teatrale permanente ispirato ai principi condivisi di integrazione e contro ogni tipo di discriminazione, rivolto a donne e uomini senza alcuna limitazione di età, provenienza, istruzione, condizione economica e sociale. Less Cooperativa Sociale presenta così la nuova iniziativa #LABTeatroPERMANENTE che sarà curata dalla regista e formatrice teatrale Adriana Follieri, affiancata dal team di collaboratori e artisti di Manovalanza.

Per iscriversi è necessario compilare il modulo disponibile a questo link entro le ore 12:00 di domenica 20 dicembre. Tra tutti i candidati saranno selezionati 15 partecipanti attraverso i colloqui che si terranno tra lunedì 21 dicembre, dalle 11:00 alle 13:00, e martedì 22 dicembre, dalle ore 16:00 alle ore 20:00. La partecipazione è completamente gratuita ed inoltre prevede, per quei candidati che non comprendono l’italiano, l’affiancamento di un interprete (inglese, francese e arabo) per il primo trimestre.

La formazione teatrale, della durata di circa un anno, seguirà metodi e strumenti specifici del teatro sociale e di comunità, con approfondimenti di recitazione, scrittura drammaturgica, canto solista e corale, movimento scenico, danza, tecniche di improvvisazione e composizione scenica, realizzazione di maschere e costumi utili alla creazione del personaggio, fino alla realizzazione di uno spettacolo teatrale professionale.

Per conoscere meglio le finalità del laboratorio, Stranieriincampania ha incontrato la regista e curatrice Adriana Follieri.

Bentornata su Stranieriincampania, puoi raccontarci come nasce il laboratorio e la collaborazione tra LESS e Manovalanza?

#LABTeatroPERMANENTE nasce da un desiderio e da una necessità che LESS Cooperativa Sociale e Manovalanza condividono: rispondere al vuoto che questo tempo tragico ci consegna con una richiesta di pieno, una richiesta che traduca l’occasionalità in permanenza, l’usa e getta in resistenza, la distanza in presenza, il silenzio in senso. Perché una direzione così ambiziosa si realizzi in un momento tanto delicato, ci siamo uniti e abbiamo confrontato e moltiplicato le nostre visioni.

La collaborazione con Less è nata nel 2016 in occasione del progetto di Manovalanza “De bello civili” per la sezione “Quartieri di vita” del Napoli Teatro Festival Italia, che coinvolse in un laboratorio teatrale integrato, e poi nello spettacolo conclusivo, la comunità di migranti e richiedenti asilo presente a Napoli in quel periodo e beneficiaria dei progetti di prima e seconda accoglienza; in seguito la collaborazione con Less è continuata in maniera sempre più intensa, dando vita ad un dialogo particolarmente stimolante e a una progettualità vivacissima. Abbiamo condiviso i due ultimi festival “Intrecci” realizzando laboratori teatrali e due spettacoli dalla drammaturgia originale; da queste esperienze è nata nel 2019 la compagnia integrata dello spettacolo PATER prodotto da Manovalanza e vincitore del Premio Nuove Sensibilità 2.0 di Teatro Pubblico Campano. Attualmente stiamo ospitando il giovane sarto Cheikh Syll per un tirocinio di sartoria e costumeria teatrale… sono molte le azioni intraprese. Il nuovo laboratorio #LABTeatroPERMANENTE nasce da tutto questo e rappresenta, seppur con il dovuto e coraggioso slancio, la naturale evoluzione del progetto culturale, sociale e artistico di cui sono state poste le premesse nel 2016.

Quali sono gli obiettivi del laboratorio?

La continuità dell’esperienza costituisce sicuramente l’elemento più significativo di questo nuovo laboratorio che (a differenza degli altri aventi carattere intensivo, come previsto dalla natura stessa dei festival) si svilupperà su dodici mesi e con carattere permanente: tale modalità permetterà al gruppo di consolidare ed approfondire competenze e risorse sia individuali che del gruppo, e di dar vita ad un’esperienza professionalizzante e non occasionale, che permetta un più profondo radicamento sul territorio, una maggiore stratificazione delle relazioni interpersonali e, non ultima, una conoscenza approfondita del teatro nelle sue forme espressive diverse, attraverso un progetto di pratica scenica ma anche di visione di opere e spettacoli di altre compagnie e gruppi attivi sul territorio.

Come sarà articolato?

#LABTeatroPERMANENTE si rivolge principalmente alle comunità di nativi e di migranti, preferibilmente con esperienze teatrali pregresse. La partecipazione sarà gratuita, il laboratorio avrà durata annuale (dicembre 2020/dicembre 2021) con un incontro alla settimana in orario pomeridiano, e terminerà con la messa in scena di uno spettacolo teatrale conclusivo: si richiede pertanto partecipazione continuativa all’intero percorso avente carattere professionalizzante. Il laboratorio sarà svolto in lingua italiana; nel caso di partecipanti non parlanti l’italiano, sarà possibile avvalersi di un interprete (inglese, francese, arabo) per il primo trimestre di attività. Il laboratorio si svolgerà principalmente di giovedì (e in alcune date di martedì come da calendario ufficiale) in orario 17:00/20:00. Tutte le attività saranno svolte nel rispetto delle normative anti-covid, pertanto in osservanza dell’attuale DPCM i primi incontri si terranno in due sotto-gruppi divisi per fascia oraria: 17:00/18:30 – 18:30/20:00. A seguito dei colloqui verranno comunicate le fasce orarie di riferimento per ciascun sotto-gruppo.

Secondo la tua esperienza, in che modo il laboratorio favorisce i processi di integrazione?

Un laboratorio teatrale, per sua stessa natura, lavora sulla cura e sulla relazione, mettendo in crisi e risolvendo gli abituali meccanismi comunicativi ed espressivi; se aggiungiamo alla formula un attributo e parliamo di laboratorio teatrale “integrato”, già nelle premesse ci avviciniamo ad una forma più simile alla vita del nostro tempo, che è positivamente confuso, mescolato, in movimento.
Rivolgendoci a gruppi non convenzionali tentiamo di scardinare le dinamiche di prevedibilità che renderebbero un percorso di formazione, ricerca e creazione teatrale esclusivo e dunque escludente, per onorare ciò che un laboratorio, per di più artistico, per sua stessa natura chiede: essere luogo di conoscenza, di fusione e di scambio creativo, luogo di scoperta e di ricerca condivisa.

Lavorando da circa vent’anni a progetti di formazione teatrale, ho sperimentato e conquistato le modalità precise che mi interessa ancora praticare: non in un’unica direzione, ma nella ricchezza della molteplicità va il mio sguardo, in questa diversità e unicità di esperienze che artisti provenienti da ogni parte del mondo mettono in gioco nel processo creativo condiviso: lavorare accogliendo nel campo visivo questo mondo complesso e diverso permette a ciascuno di noi di integrarsi e di integrare. Trovare una lingua comune attraverso il teatro probabilmente facilita questo processo di integrazione anche fuori dal teatro, e ci permette di registrare con piacere questo straordinario “effetto collaterale” del percorso artistico.

Ringraziando Adriana Follieri, vi invitiamo a consultare la scheda dettagliata del progetto, dove troverete tutte le informazioni per candidarsi al laboratorio.

Napoli, 17 dicembre 2020

Foto: IL CIELO DI SOTTO – Kazuki Jingu e Aliou Aboubakari ritratti da ©Tommaso Vitiello