La Bottega di Ammā: il progetto di supporto alla genitorialità dello Scugnizzo Liberato

Dall’inizio dei lockdown, adottati dal Governo per contenere l’emergenza sanitaria, numerose organizzazioni e singoli individui si sono mobilitati per soccorrere le persone in difficoltà economiche, con iniziative come la spesa solidale. Tra questi ci gli attivisti e le attiviste dello Scugnizzo Liberato di Napoli, uno spazio nato dalla riappropriazione dal basso dell’ex carcere minorile “Filangieri”, che durante i lockdown hanno provveduto a raccogliere e distribuire generi di prima necessità alle persone più bisognose. 

Come spesso accade nelle emergenze, la solidarietà non è mancata e non sono mancati neanche i generi alimentari destinati alle famiglie, ma gli attivisti, si sono resi conto anche delle esigenze specifiche come per esempio i beni destinati alla prima infanzia, quali pannolini, latte in polvere, omogeneizzati e vestitini. E’ proprio per rispondere a queste richieste che nasce la Bottega di Ammā, un progetto di mutuo aiuto rivolto alla genitorialità, ideato da Marta Giardinelli, Clotilde Ferrillo e Luca Giaccio. 

La Bottega è ospitata all’interno dello Scugnizzo Liberato in Salita Pontecorvo 46 ed è aperta al pubblico il martedì e il mercoledì dalle 10 alle 13. Per conoscere più a fondo il lavoro e le iniziative della Bottega di Ammā, Stranieriincampania ha incontrato una delle sue ideatrici, Marta Giardinelli.
Le persone interessate a sostenere la Bottega troveranno in fondo all’articolo tutte le modalità per contribuire a questa bellissima iniziativa. 

Ciao Marta, puoi raccontarci come è nata l’idea della Bottega?

La prima volta che abbiamo lavorato come Bottega è stato durante il primo lockdown mentre ci occupavamo della distribuzione dei pacchi solidali all’interno del quartiere. Io in quel periodo ero al centralino ed un giorno ci ha chiamato una famiglia dicendoci “il pacco di pasta me lo dà anche la mia vicina, ma io non ho i soldi per comprare pannolini e latte in polvere, non so come fare”. Da qui è nata l’idea di creare pacchi misti, metà alimentari e metà con cose destinate ai bambini più piccoli. E’ questo episodio che ha dato il nome alla Bottega. Ammā vuol dire mamma in cingalese, questa famiglia era proprio originaria dello Sri Lanka e abbiamo voluto onorare questa prima scintilla. 

Quali necessità sono emerse durante questi mesi di emergenza tra la popolazione di origine straniera?

Il nostro quartiere, Montesanto, è abitato da una moltitudine di etnie diverse e la richiesta maggiore è di pannolini, omogeneizzati, vestiti e latte in polvere. Per quest’ultimo il discorso è diverso perché fortunatamente ci sono alcune persone che per cultura allattano al seno, però ce ne sono altre che, un po’ per cultura e un po’ anche perché lavorano, magari a nero e senza garanzie, incontrano difficoltà. Dopo il primo mese diventa difficile continuare l’allattamento e conciliarlo con il lavoro. Io sono una sostenitrice dell’allattamento al seno, sia per motivi di salute che per una ragione economica. Ovviamente noi forniamo il latte in polvere, anche perché se il bambino è abituato in questo modo è difficile tornare indietro, però ho pensato di creare un gruppo di mutuo aiuto che si occupasse di allattamento, in modo tale che chi ha problemi può rivolgersi a noi. Cerchiamo di rispondere alle esigenze di tutti cercando di avere un rapporto con le persone che ci contattano. 

Come funziona questo gruppo?

Noi abbiamo all’interno del gruppo una counselor per l’allattamento al seno, Stefania Notarloberti, un’infermiera pediatrica già con una certa esperienza. Offriamo la possibilità di contattarci telefonicamente per chiedere consiglio, ma qualora ci sia un problema in cui c’è bisogno di incontrarsi di persona, abbiamo in Bottega un ambiente sereno per la mamma dove, insieme alla counselor, la accompagniamo in un percorso che può essere di proseguimento, in caso di un allattamento difficoltoso, o di ripresa, in caso sia stato interrotto in precedenza. Non è detto che il nostro intervento sia risolutivo, ma cerchiamo di affrontare il percorso insieme alla madre.

Che risposta avete avuto dalle persone che vi hanno contattato?

E’ successa una cosa bellissima, le stesse persone che vengono a prendere le cose poi ne riportano altre, per esempio capita che quando prendono dei vestiti ne riportano altri che non vanno più ai bambini. Questa è una cosa di cui vado molto fiera perché è al centro del nostro progetto: non siamo noi ad aiutare le persone, ma è un gruppo in cui il sostegno è reciproco. Un momento di difficoltà può capitare a chiunque, queste persone tendono ad una solidarietà reciproca in cui chi riceve in qualche modo ricambia, perché c’è sempre un modo per ricambiare, anche semplicemente consegnare una busta a casa di qualcun’altro. Un mese fa abbiamo creato dei volantini in lingua (cingalese, inglese, napoletano e arabo) per le famiglie in difficoltà e da quel momento c’è stato un incremento di richieste incredibile. Per fortuna i donatori sono tantissimi.

Come sostenere la Bottega in questo momento, c’è qualcosa in particolare di cui avete bisogno?

A noi servono soldi perché quasi nessuno fa donazioni monetarie, certo i pannolini e gli omogeneizzati raccolti ci salvano e ci danno la possibilità di rispondere alla maggior parte delle richieste, però il fatto di avere un minimo di liquidità ci permetterebbe di rispondere ad esigenze specifiche. Per esempio oggi sono andata a controllare un po’ la disponibilità delle cose, ma se domani mi chiedono una taglia di pannolini che noi non abbiamo, non possiamo fare molto. Altro esempio, in questo momento stiamo rifacendo il bagno, perché non possiamo farne a meno per quando avvieremo le attività in presenza per le mamme e per i bambini. Questa cosa ci sta mettendo in difficoltà, a parte un aiuto da qualche donatore e il contributo dello “Scugnizzo” abbiamo fatto tutto di tasca nostra.

Come donare?

Lo Scugnizzo si appoggia all’associazione Zenith, sulla pagina Facebook trovate l’iban a cui effettuare la donazione, basta specificare nella causale che è destinato alla Bottega di Ammā. 

Quali sono le prossime iniziative in programma?

Non abbiamo ancora un programma vero e proprio perché, essendo un gruppo di mutuo aiuto, vogliamo costruire dei percorsi insieme agli altri in base alle necessità che emergono. Abbiamo però tante idee, come il corso per l’allattamento al seno, per promuovere l’utilizzo dei pannolini lavabili, che sono ecosostenibili e fanno risparmiare, dei reading per bambini e poi abbiamo ricevuto un sacco di proposte da parte delle mamme che abbiamo conosciuto in questo periodo. Quando inizieremo ad incontrarci decideremo cosa fare in base alla richiesta. Inoltre, ci piacerebbe porre attenzione alle questioni di genere, perché vorremmo fare emergere dei modelli di famiglia diversi, dove la divisione funzionale dei compiti all’interno della famiglia stessa non sempre corrisponde ad un genere o ad un altro. Ci sono delle famiglie in cui i ruoli predefiniti non esistono e vogliamo solo mostrare che ci sono dei modelli differenti.  

Info: Facebook La Bottega di Ammā

Contatti: 393 242 3362

Puoi anche sostenere la Bottega di Ammā a distanza con una donazione:

IBAN: IT65B0306909606100000148623; Beneficiario: ass. Zenith (associazione dello Scugnizzo); Causale: progetto Ammā

Napoli, 4 maggio 2021