Il topo, l’uomo cattivo, la scimmia, il serpente e la bambina. Uno spettacolo di Women Crossing a cura del gruppo MAMMAmà

Come vi avevamo preannunciato, è andato in scena al Teatro Galleria Toledo di Napoli lo spettacolo “Il topo, l’uomo cattivo, la scimmia, il serpente e la bambina” della compagnia Women Crossing, finanziato da Periferiacapitale – Fondazione Charlemagne e presentato a Napoli in collaborazione con MAMMAmà. Riceviamo e pubblichiamo un articolo di Raffaella Bosso del gruppo MAMMAmà che ci racconta qualcosa in più sullo spettacolo e sulla rassegna per bambini e ragazzi Teatringiro.

È sera. Una donna e sua figlia sentono bussare alla porta di casa: dallo spioncino intravedono un uomo gigantesco e dall’espressione minacciosa, accompagnato da un topo, un serpente e una scimmia. La prima reazione di fronte a questi personaggi bizzarri e misteriosi è di diffidenza; poi, grazie alle insistenze della piccola Abbay, la madre si decide ad aprire la porta e a ospitarli per la notte. L’indomani i quattro lasciano la casa alla chetichella.

La donna è povera, la bambina non può andare a scuola e non ha altra scelta per sopravvivere che incamminarsi a piedi per raggiungere la Svizzera, dove forse potrà trovare lavoro. Ma lungo il viaggio incontra i tre animali cui aveva dato ospitalità che la riconoscono e fanno in modo che possa tornare a casa piena di ricchezze per vivere senza angustie con la madre. Gli animali si comportano in modi diversi: il topo dona alla bambina un bene prezioso; le scimmie non hanno nulla di materiale da dare, ma la portano dal serpente, regalandole dunque il bene della relazione; il serpente, animale velenoso per eccellenza, dà ad Abbay un’erba magica, fornendole uno strumento per ottenere gratitudine ed essere ricompensata dalle persone. Solo l’uomo si comporta in modo avido ed egoista, ma nulla può contro la solidarietà degli animali.

La fiaba etiope andata in scena il 29 dicembre a Galleria Toledo con la regia di Alessandra Cutolo affronta con delicatezza e ironia il tema dell’ospitalità ricompensata, presente con infinite varianti in quasi tutte le culture tradizionali. Il carattere universale di questa storia risuona nelle diverse lingue con cui sono ripetute alcune battute dalle attrici, che sono bengalesi, italiane, etiopi, nigeriane, eritree e si presentano su una scena vuota, con pochi, essenziali oggetti di scena e costumi.

Le Women Crossing costituiscono un gruppo di donne che si è consolidato intorno alla scuola primaria frequentata dai loro figli, la Di Donato, che si trova nel quartiere Esquilino di Roma: una scuola in cui il 40% dell’utenza non è nato in Italia. Sono arrivate a Roma seguendo percorsi tortuosi, ben più dolorosi di quello toccato in sorte alla protagonista della fiaba che mettono in scena; alcune di loro sono state vittime di tratta, altre hanno subito truffe, violenze e lutti. Quasi tutte hanno trovato casa grazie all’occupazione degli alloggi. Il programma Periferiacapitale della Fondazione Charlemagne ha finanziato il loro progetto, che oltre al laboratorio teatrale prevede diverse forme di condivisione nella cura dei bambini, con doposcuola, laboratori e attività all’aria aperta, intorno ai quali è possibile incontrarsi, mettersi in relazione, far conoscere le proprie storie, costruire progetti comuni. Anche la fiaba di Abbay è stata raccontata per la prima volta da una delle mamme in un parco, mentre i bambini giocavano.

Con questo spettacolo si è aperta la nuova edizione della rassegna per bambini e ragazzi Teatringiro, a cura del gruppo MAMMAmà. L’incertezza e la confusione normativa di questi tempi non hanno permesso fino ad ora di pianificare un programma definito che, come negli anni scorsi, si svolgesse nei parchi e negli spazi sociali più frequentati del centro cittadino; è stato comunque importante, grazie all’ospitalità del teatro Galleria Toledo, dare inizio alla rassegna, la cui prosecuzione verrà definita e comunicata di volta in volta.

Da circa 15 anni le attività di MAMMAmà vedono la loro sede privilegiata nel quartiere di Montesanto, la cui variegata composizione sociale si va via via sempre più arricchendo di apporti multietnici, con una forte presenza di famiglie capoverdiane e srilankesi. Per questo sembra particolarmente felice, in apertura della rassegna, la scelta di rappresentare una fiaba che ricordasse il carattere spontaneo, naturale e irrinunciabile dell’accoglienza verso chi viene da mondi diversi.

Nel ringraziare Raffaella Bosso per il suo contributo, Stranieriincampania vi invita a seguire la pagina Facebook di MAMMAmà per scoprire tutti i prossimi eventi e le iniziative in programma.

Napoli, 30 dicembre 2021