Il 9,7% della popolazione scolastica è di origine migratoria

Il 9,7% della popolazione scolastica è di origine migratoria

 

Secondo un report pubblicato dal Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca), nell’anno scolastico 2017/18 gli istituti di istruzione italiani hanno accolto 842.000 studenti con cittadinanza non italiana su una popolazione studentesca totale di 8.664.000 di ragazze e ragazzi. E’ un dato che, in considerazione della generale flessione del numero di iscritti nelle scuole italiane, porta la percentuale di studenti con cittadinanza straniera dal 9.4% al 9.7 %. 

Nel decennio che va dal 2008 al 2018 gli studenti stranieri sono aumentati di 212mila unità (33%) ma con un trend in calo rispetto al precedente periodo di riferimento (1998/2008) quando l’aumento percentuale sfiorava i 500 punti (per più di mezzo milione di studenti). 

E’ importante notare che la maggioranza degli studenti stranieri è costituita in realtà da “seconde generazioni”, cioè bambini e giovani nati in Italia da genitori non italiani, non ancora in possesso della cittadinanza italiana per via della legislazione che impone l’attesa della maggiore età per poterla richiedere.

Tra i dati evidenziati nel lungo rapporto ministeriale spicca quello del tasso di scolarità, che si mantiene pressoché tra studenti italiani e con background migratorio nella fascia di età 6-13 anni (intorno al 100%) e nella fascia 14-16 anni, corrispondente al primo triennio di secondaria di II grado (nella quale scendono al 90%).  Al contrario, a 17 e 18 anni di età (ultimo biennio delle scuole superiori)  si acuisce il divario tra studenti italiani e non, (79.7% contro il 65.8%). Un dato che viene definito una “brusca interruzione che di conseguenza impedisce a oltre un terzo degli studenti con cittadinanza non italiana di realizzare una formazione più completa per l’inserimento nel mondo del lavoro”.

Per quanto riuarda la distribuzione sul territorio nazionale, è la Lombardia a confermarsi la regione con il più alto numero di studenti  di cittadinanza straniera (oltre le 210 mila unità, poco più di un quarto dell’intera popolazione studentesca di origine migratoria) seguita da Emilia Romagna, Veneto, Lazio e Piemonte. Fanalino di coda è invece la Campania, che accoglie nei suoi istituti il 3% del totale degli studenti con cittadinanza non italiana nel paese.

Se si parla di studenti neoarrivati, invece, le presenze più consistenti si registrano in Sardegna (6,8%), Basilicata (6,2%), Sicilia (6,1%) in Campania (5,7%), dove i nuovi studenti sono  iscritti soprattutto negli istituti superiori, in conseguenza degli ultimi arrivi e “dell’aumento di minori non accompagnati arrivati per lo più via mare e quindi distribuiti nelle aree prossime all’approdo”.