I grandi assenti al Referendum saranno gli italiani senza cittadinanza: un’iniziativa per riconoscere il diritto di voto

 

 

“Milioni di persone maggiorenni, nate o cresciute in Italia, o che vivono in Italia da anni, che contribuiscono alla vita economica e sociale del Paese, saranno escluse dal voto”, questo il breve, ma esplicativo, messaggio che appare sul sito ilmiovotovale.com. La piattaforma indipendente è stata creata da attivisti di varie città d’Italia e rappresenta un modo per protestare contro l’esclusione dal voto di quegli italiani e quelle italiane che non potranno esprimere la loro preferenza elettorale perché privi di cittadinanza.

 

“Il mio voto vale”, infatti, è un’iniziativa che vuole riportare l’attenzione su questo problema e chiedere a gran voce una nuova legge sulla cittadinanza più giusta e inclusiva. Per questo motivo, gli ideatori dell’iniziativa hanno voluto rendere possibile esprimere la propria preferenza, in maniera simbolica, per il Referendum direttamente sul sito in una sezione dedicata. In alcune città sarà possibile anche votare fisicamente presso degli stand allestiti per l’occasione e gli organizzatori si sono messi a disposizione per chiunque volesse allestire delle postazioni nel proprio comune. Inviando una mail a info@ilmiovotovale.com si potrà richiedere tutte le informazioni e il materiale grafico da stampare.

 

Chi invece ne ha diritto può “adottare” il voto di un italiano senza cittadinanza semplicemente scattandosi una foto con la tessera elettorale insieme alla persona adottata e condividendola sui social con l’hashtag #ilmiovotovale2G.

 

Consultando il sito è presente anche una sezione informativa che riporta le principali criticità della legislazione attuale sulla cittadinanza. L’attuale legge in vigore è la n.91 del 1992 e stabilisce che chi nasce in Italia da entrambi genitori stranieri debba attendere fino al compimento di 18 anni per poter avviare le pratiche di richiesta della cittadinanza ed ha solamente un anno di tempo, al termine del quale dovrà costantemente rinnovare il permesso di soggiorno per non essere considerato/a un immigrato/a irregolare. Chi, invece è nato/a all’estero, ma cresce in Italia, è escluso/a anche da questa possibilità. Dovrà pertanto, al compimento della maggiore età, avviare lo stesso iter di “naturalizzazione” previsto per coloro che arrivano in Italia in età adulta. Inoltre i tempi sono estremamente lunghi e i parametri altamente discrezionali.

 

Oltre al diritto di voto, chi è senza cittadinanza italiana ed europea è privato di un pieno accesso ai diritti e al welfare e della possibilità di accedere in maniera eguale al mondo del lavoro e ai concorsi pubblici. In più, sono precluse le possibilità di partecipare, come i propri coetanei, ad esperienze formative e stimolanti come per esempio l’erasmus o i viaggi all’estero.

 

“Il mio voto vale” è solo la prima di una serie di iniziative per chiedere il riconoscimento della cittadinanza italiana a chi nasce, cresce o vive stabilmente in Italia e garantire la tutela dei diritti civili per coloro che vi risiedono da lungo tempo. Il prossimo appuntamento in agenda è la manifestazione che si terrà il 3 ottobre prossimo a Roma in Piazza SS Apostoli.