Evan e Linda: vita da teenager arrivate da poco in Italia

 

Evan e Linda sono due ragazze di 17 e 18 anni provenienti dalla Nigeria e arrivate in Italia da poco. Entrambe vivono insieme ai genitori ad Acerra, Evan da due anni e Linda da uno. Stranieriincampania le ha incontrate a Casa CIDIS, dove seguono diverse attività tra cui il corso di lingua italiana. Nonostante la giovane età entrambe hanno grande consapevolezza dell’importanza dello studio della lingua che per loro rappresenta il principale ostacolo da superare per potersi integrare e per poter iniziare ad interagire con gli altri. Oggi, Evan e Linda, come tutte le loro coetanee, iniziano a immaginare e a costruire il proprio futuro. 

Benvenute su Stranieriincampania, ci raccontate di quando siete arrivate in Italia?

E: Sono arrivata in Italia con l’aereo, con il mio visto e il mio passaporto. Prima di arrivare qui ho fatto tutti i documenti in Nigeria con mia madre. Non è stato facile ma è andata bene. Mio padre ha chiesto il ricongiungimento per me e per mia madre. Sono arrivata che avevo 15 anni e sono stata molto contenta di festeggiare i miei 16 anni qui con mio padre. Appena arrivata mia sorella mi disse che dovevo seguire il corso di italiano di Cidis Onlus. Ho subito pensato che fosse una cosa buona, conoscere la lingua mi avrebbe permesso di prendere il permesso di soggiorno. Adesso non ho tanto tempo per me, tra scuola e corsi di lingua. Io ho bisogno di stare qui al Cidis perché posso parlare con altre persone l’Italiano, quando sono a casa parliamo solo inglese. 

L: Sono arrivata in Italia a gennaio del 2019, anche io con l’aereo, la mia famiglia ha chiesto il ricongiungimento per motivi familiari. Prima è partito mio padre con mio zio che studia a Roma, adesso è un sacerdote, poi è arrivata mia madre e alla fine io. Dopo poco ho iniziato il corso di italiano di Cidis, a luglio, ma prima ho studiato un po’ con una suora che mi ha insegnato a leggere e scrivere in italiano. Anche per me è importante stare qui per continuare ad imparare la lingua e questo mi permetterà di continuare a studiare e lavorare. Il Cidis in questo è molto efficiente. A maggio ho partecipato ad un corso di scrittura creativa e ho scritto una storia un po’ in italiano e un po’ in inglese, spero di riuscire a parlare bene presto. La mia storia poi l’hanno pubblicata in una piccola fanzine che abbiamo creato alla fine del workshop. 

Come vi immaginavate l’Italia? Cosa avete pensato appena siete arrivate?

E: Prima di arrivare pensavo tante cose, quando ancora stavo preparando i documenti ero felicissima e credevo che l’Italia andasse benissimo. Anche mia zia mi diceva “vai vai non ti preoccupare l’Italia è bella”. Poi quando sono arrivata ho capito che era difficile, non parlavo italiano, poi ero sola e mi mancavano i miei amici. Ho pensato che volevo tornare al mio paese. All’inizio non andavo a scuola e non uscivo di casa proprio perché non parlavo la lingua. Dopo quattro mesi ho iniziato la scuola di Italiano della Comunità di Sant’Egidio insieme a mia madre. Andavo tre volte a settimana da Acerra a Napoli, ma non volevo perché alcuni insegnanti mi parlavano solo in italiano senza tradurre ed io non capivo niente. Dopo un mese stavo di nuovo a casa, perché non volevano farmi iscrivere alle superiori sempre per il problema della lingua. Questa è stata una grande delusione per me e dopo ho detto a mio padre che volevo tornare a casa, ma lui mi ha detto no, che dovevo studiare l’italiano, diceva che era importante per me e per il mio futuro. Dopo sei mesi che stavo in Italia sono riuscita ad iscrivermi a scuola, indirizzo Servizi Socio Sanitari, ma mi hanno fatto iscrivere al secondo anno invece che al quinto. Dopo mi hanno detto che comunque ero arrivata tardi e che non mi avrebbero promosso in terza. Ricordo che ho pianto tanto per questo, adesso finalmente ce l’ho fatta.

L: Prima di arrivare in Italia pensavo che non vedevo la mia famiglia da otto anni ed ero contenta di venire. Pensavo che studiare la lingua non sarebbe stato difficile per me. Poi quando sono arrivata qui, con la mia nuova vita, la nuova lingua, una nuova cultura per i primi due mesi non mi piaceva, non capivo niente e mi mancava il mio paese. Dopo tre o quattro mesi, piano piano, ho iniziato ad imparare più cose, ho capito che c’erano possibilità per me. Devo dire che mi piace la lingua italiana, è molto dolce, ma preferisco studiare in inglese, è più facile per me. Io parlo, scrivo e leggo in inglese perché l’ho studiato nel mio paese. Mia madre mi ha detto di non preoccuparmi che imparerò piano piano. Adesso vorrei studiare per capire e parlare meglio, lo so che è molto importante. Mi piacerebbe parlare quattro o cinque lingue. Adesso seguo solo il corso di italiano al Cidis, ma spero di iniziare la scuola l’anno prossimo. In realtà io ho già finito le superiori nel mio paese, lì potrei iscrivermi all’università, ma qui non è valido e non me lo fanno fare. 

Cosa vi piace della città?

E: Napoli mi piace molto, la lingua no perché, non la capisco. Mi piace il clima, i trasporti e soprattutto il cibo. In realtà vivo ad Acerra, e mi piace tanto.

L: Anche a me piace Acerra, è più tranquilla, Napoli è troppo rumorosa, però anche a me piace il tempo e il cibo. Non conosco ancora tanti napoletani quindi non so dirti tanto sulle persone. 

E’ stato difficile ambientarvi?

E: Nella mia prima scuola ad Acerra, i compagni non mi stavano tanto simpatici. In questa nuova scuola, diciamo che l’80% dei miei compagni mi piace, sono buoni. I miei compagni di adesso sono bravissimi, ma non mi piace quando loro mi parlano solo in italiano, perché non gli piace l’inglese. In verità, anche in classe, l’insegnante di inglese ci parla solo in italiano, ma io penso come è possibile imparare l’inglese parlando solo italiano? Comunque va bene a me non interessa, perché io voglio imparare l’italiano, ma è difficile, io parlo un po’ di italiano adesso ma loro non parlano per niente inglese. 

L: Sì è vero, un po’ tutti pensano che noi dobbiamo parlare l’italiano, ma nessuno qui sa parlare in inglese.  

E Comunque li capisco, anche io quando studiavo nel mio paese, non mi piaceva studiare il francese. Però quando arrivava l’insegnante, per l’ora in cui c’era lei, si parlava solo francese, niente inglese e niente dialetti. Dopo le superiori vorrei andare a studiare in un altro paese, non perché non mi piace l’Italia, ma mi piacerebbe vedere un altro posto e prendere la laurea dove posso studiare in Inglese. 

La prossima domanda è proprio questa, cosa vi piacerebbe fare dopo la scuola?

E: Io studio Scienze socio-sanitarie, perché dopo il diploma e la pratica mi piacerebbe studiare Medicina. In realtà con il mio diploma potrei già lavorare e guadagnare, ma io voglio diventare un medico. Quando ero piccola mi piaceva tantissimo il medico come lavoro, ma quando sono arrivata qui ho cambiato un po’ e adesso mi piacerebbe anche fare l’avvocato o il counsellor. Mi piacerebbe andare a studiare a Londra o in Canada. 

L: Io vorrei diventare una persona di successo, anche io vorrei girare il mondo. Mi piacerebbe studiare medicina per poi tornare nel mio paese ed usare tutto quello che sto imparando qui. Spero che quando lavorerò e avrò successo potrò tornare nel mio paese e magari tornare in Italia con le mie amiche per le vacanze. Ma adesso so che devo studiare l’italiano e concentrarmi su questo. 

Cosa ti manca del tuo paese?

E: Tutto: persone, cultura, musica, cibo e la famiglia soprattutto.

L: A me manca proprio il mio paese, l’Est. La Nigeria è grande, come in Italia c’è nord e sud, anche da noi è così. Io sono nata nell’est della Nigeria. Poi mi mancano mio nonno, mia zia e le mie amiche, queste sono le cose più importanti. Sono una persona molto socievole, ma qui è difficile. Mio padre invece viene dall’ovest, ma io parlo solo la lingua dell’est e l’inglese che è la nostra lingua franca. 

Cosa vi piace fare nel tempo libero?

E: Mi piace ascoltare musica, all’inizio sentivo solo quella nigeriana, adesso ascolto anche quella italiana. Mi piacciono Baby K, Giusy Ferreri. Poi mi piace ballare e mi piace tanto leggere romanzi soprattutto romantici. Seguo anche delle pagine facebook su cui vengono pubblicati delle storie romantiche. Nel tempo libero guardo anche le serie tv come CSI Miami. 

L: Mi piace tanto cantare, ballare, leggere e ascoltare musica di ogni genere, soprattutto il blues ma dipende dal mio stato d’animo. Mi piace anche cucinare, so fare i piatti tipici del mio paese, non so ancora cucinare niente di italiano, solo la pasta, ma non la cucino come gli italiani. Il piatto che mi viene meglio è la egusi soup e il riso giallo.