Emergenza Covid-19. L’impegno di Emergency a Castel Volturno

 

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, le Ong dedite all’assistenza sanitaria in mare o in luoghi di guerra hanno da subito offerto la loro esperienza e le risorse umane per la gestione e il contenimento del contagio. Emergency – associazione umanitaria fondata nel 1994 dal medico Gino Strada e dalla moglie Teresa Sarti – è tra le realtà in prima linea. 

In queste settimane e su richiesta della Regione Lombardia, Emergency ha iniziato a lavorare a Bergamo, la provincia più colpita dall’epidemia di Covid–19. Con un team medico e logistico collabora all’allestimento di un nuovo ospedale da campo completamente dedicato alla cura dei pazienti affetti dal virus. A Brescia è al lavoro con la Direzione sanitaria dell’ospedale per proteggere il personale sanitario e l’ospedale dal contagio. A Milano è impegnata in diversi progetti per l’assistenza ai senzatetto, ai migranti, ai minori stranieri non accompagnati e agli anziani. Oltre queste attività straordinarie, continuano sul territorio italiano le attività dei numerosi ambulatori, mobili o stanziali, che dal 2006 (inizio dei progetti in Italia) hanno elargito più di 100mila prestazioni sanitarie.

In Campania sono due gli ambulatori in funzione: a Ponticelli, quartiere periferico di Napoli, e a Castel Volturno, in provincia di Caserta, zona caratterizzata da una grande presenza di migranti provenienti dall’Africa. Stranieriincampania ha sentito Sergio Sarraino, responsabile dell’ambulatorio di Castel Volturno, per chiedergli come stanno andando le cose in queste settimane particolarmente critiche per il Paese.

Ciao Sergio e grazie per il tempo che ci dedichi. Puoi raccontarci come va il vostro lavoro a Castel Volturno?

Siamo a Castel Volturno dal 2013 e abbiamo ormai superato i 10mila pazienti. Siamo diventati un punto di riferimento importante per il territorio, soprattutto per la comunità ghanese (composta soprattutto da uomini) e nigeriana (con un numero consistente di donne). Noi fungiamo da medico di base per chi non lo ha, possiamo prescrivere visite, lastre. Non prescriviamo farmaci ma in alcuni casi – grazie all’Asl che ce li fornisce – possiamo darli direttamente ai pazienti. Da quando è iniziata l’emergenza, Emergency non ha avuto alcun tentennamento anzi ha ritenuto opportuno aumentare la sua presenza incrementando alcune attività e rimodulando le attività negli ambulatorio, ad esempio noi effettuiamo il triage all’esterno. Quello che tengo a dire è che non è vero, come si sente, che a Castel Volturno la situazione sanitaria è completamente fuori controllo, anzi. Esistono almeno tre punti di riferimento per i migranti – l’ambulatorio Stp [Stranieri Temporaneamente Presenti] dell’Asl, il nostro e quello di Renato Natale con l’Associazione Jerry Masslo. 

C’è una collaborazione con l’Asl?

Abbiamo stipulato un protocollo d’intesa a titolo gratuito: non riceviamo soldi – medico, infermiere e i tre mediatori culturali sono pagati da Emergency – ma il ricettario e una dotazione di farmaci.

Avete anche prodotto un video informativo in inglese pidgin che è stato molto diffuso online.

Sì, abbiamo deciso di utilizzare il pidgin english perché è di impatto e accessibile alla maggior parte della popolazione migrante residente qui ma ne abbiamo prodotti anche in punjabi, soprattutto per gli indiani della zona di Cancello Arnone impegnati nelle aziende bufaline, ma anche in arabo, bengali, wolof.  Nei video messaggi diamo le informazioni utili al contenimento dell’emergenza e specifichiamo che è sì possibile uscire per andare a lavoro ma solo nel momento in cui si ha un lavoro. Produrre questi video era importante perché consente di raggiungere persone che non seguono i media italiani e certamente non visitano i siti istituzionali.

Qui in ambulatorio avevamo una media di 40-50 prestazioni al giorno, ormai oggi sono ridotte a 3, ieri è venuta solo una paziente. Questo fa capire che la gente ha capito che deve stare a casa grazie soprattutto ai video diffusi sui social, su whatsapp.  Ovviamente ci sarà sempre chi non rispetta le regole, gente che minimizza, italiana o straniera che sia, ma il calo verticale delle nostre prestazione fa capire che il messaggio è stato recepito.

Il video in Pidgin è stato rilanciato anche dall’amministrazione comunale di Castel Volturno, c’è collaborazione con le istituzioni locali?

Noi siamo sempre disponibili a collaborazioni nell’interesse dei pazienti e della popolazione. Qui a Castel Volturno siamo in contatto quotidiano con i servizi sociali a cui segnaliamo sia i casi sanitari che sociali. Oltre al problema di contenimento del contagio, infatti, sta emergendo il problema della fame. La gente ormai è da settimane a casa e la maggior parte dei migranti di Castel Volturno vive grazie a lavori a giornata. Molte delle richieste di aiuto che ci arrivano sono proprio per avere da mangiare. Noi le giriamo al comune che in questo momento sta facendo distribuzione di beni di prima necessità anche grazie all’ausilio dei volontari. I volontari ci sono e saranno sempre di più ma temo possano esserci in futuro difficoltà di approvvigionamento dei beni.

Quindi per te la criticità maggiore in questo periodo, oltre alla diffusione del virus, è anche la questione sociale?

Sì, ma non solo a Castel Volturno: è un problema che riguarda tutte le persone nella fascia di povertà in Italia. Qui c’è certamente il problema delle restrizioni che impediscono di cercare occasioni di lavoro. I pochi risparmi accumulati sono stati consumati in queste settimane.

Cosa può fare la popolazione per aiutarvi? 

Sicuramente seguire le indicazioni che vengono date dalle istituzioni. Se si è a conoscenza di situazioni di disagio mettersi in contatto con i comuni e i servizi sociali. Dobbiamo metterci in testa che chiunque può essere vettore del virus, gli stessi operatori. Anche operazioni di ispirazione positiva, come i “cani sciolti” che si organizzano per portare la spesa se non addestrati possono essere potenziali vettori. Operazioni del genere vanno portate avanti in maniera organizzata e strutturata, non accavallandosi ad esempio, per evitare di diffondere ulteriormente il virus. Per aiutare Emergency si può invece innanzitutto fare una donazione o segnalando ai nostri contatti telefonici casi di criticità.

L’Ambulatorio di EMERGENCY è a Castel Volturno, via Domitiana, 288

81030 Castel Volturno (CE)

Tel: 342 0999790

Orari: lunedì al venerdì, 9.00-18.00

Come raggiungere l’Ambulatorio: Bus: M1 – M1b – T51