È iniziato il Ramadan, migliaia i fedeli in Campania

Per quasi due miliardi di musulmani nel mondo è cominciato il mese sacro del Ramadan. In Italia la celebrazione è iniziata tra il 4 e il 5 maggio e interessa circa un milione e mezzo di fedeli – circa il 28 per cento della popolazione migrante residente più una minoranza (si parla di un numero tra i 50 e gli 80 mila) di italiani convertiti.  In Campania i fedeli musulmani sono circa 54.000.

Il Ramadan è uno dei cinque pilastri dell’Islam, insieme alla professione di fede (shahāda), alla preghiera (salāt), alla elemosina (zakāt) e al pellegrinaggio alla Mecca (ḥajj) alla Mecca: si tratta del periodo in cui al profeta Mohamed è stato rivelato il testo sacro per la prima volta. Durante questo periodo i fedeli devono digiunare e astenersi dal bere dall’alba al tramonto. È previsto prima dell’alba in pasto chiamato suhoor, e dopo il tramonto, un secondo pasto chiamato iftar dopo il quale si procede alla lettura del Corano e alle preghiere.

“Osservare il Ramadan è obbligatorio per tutti quanti abbiano superato la pubertà e siano in buone condizioni fisiche” – ci racconta Nasser Hidouri, l’Imam di San Marcellino (nei pressi di Aversa). Per il fedele l’osservanza del Ramadan è “una purificazione del cuore, un passo necessario per sentire in se stessi le sofferenze dei più deboli, per avvicinarci a Dio così da arrivare al Paradiso nel Giorno del giudizio”.

Il mese sacrò terminerà con la festa di Eid al-Fitr (tra il 4 e il 5 giugno) durante la quale i fedeli si riuniscono in famiglia per pregare, festeggiare e pranzare insieme: tra gli ingredienti principali i datteri che secondo la tradizione sono i frutti di cui si nutrì lo stesso profeta.

Nonostante il numero importante, i fedeli islamici in Italia hanno a disposizione solo 10 moschee “ufficiali”, ovvero edifici di culto creati ad hoc per permettergli di esercitare il diritto costituzionale a professare la propria fede. La prima moschea è stata inaugurata a Catania nel 1980, l’ultima nel 2017 a Forlì. Per lungo tempo la moschea di Roma (1995) è stata la più grande d’Europa.

Ancora oggi però resistenze politiche e culturali impediscono però la costruzione di nuove moschee: una città come Milano ad esempio, con una importante presenza di cittadini di fede islamica, non ha ancora un luogo ufficiale e idoneo in cui i migliaia di fedeli possano pregare liberamente e in sicurezza. La stragrande maggioranza degli osservanti in Italia utilizzano luoghi adattati, oltre mille tra centri di cultura o simili: solo a Napoli, ad esempio, ci sono 9 luoghi di preghiera di questo genere.