Dopo 40 giorni, sbarcano in Sicilia i migranti soccorsi dalla Maerk Etienne

Dopo 40 giorni, sbarcano in Sicilia i migranti soccorsi dalla Maerk Etienne

 

Dopo un’odissea durata ben 40 giorni, 27 migranti soccorsi in mare lo scorso 2 agosto sono stati finalmente fatti sbarcare a Pozzallo, in Sicilia.

I migranti erano stati inizialmente accolti a bordo della nave portacontainer danese “Maerk Etienne” a largo di Malta, dopo che l’imbarcazione di fortuna con la quale cercavano di arrivare sulle coste europee aveva iniziato ad affondare.

I naufraghi erano da allora rimasti bloccati sulla nave danese per oltre un mese, a causa del rifiuto allo sbarco di diversi paese europei. Questo mentre la situazione a bordo peggiorava sempre più: un progressivo aggravamento delle condizioni sanitarie e psicologiche dei naufraghi, l’incertezza sul da farsi, le provviste che iniziavano a scarseggiare.

Nella serata di giovedì 10 settembre, il comandante della Maersk Etienne si rivolge direttamente alla Mare Jonio, la nave della ONG Mediterranea Saving Humans: dopo 37 giorni di stallo la situazione è diventata insostenibile e nessuna risposta arriva dalle istituzioni europee, da Malta o dall’Italia. Inoltre, desta particolare preoccupazione la condizione di una migrante incinta che ha bisogno di assistenza medica.

Venerdì 11 settembre, alle prime ore del mattino, il gommone di salvataggio ABBA1 della Mare Jonio – per la prima volta dal 2 agosto – porta personale medico-sanitario a bordo, constatando una situazione di grave criticità che richiede una immediata evacuazione dei migranti. Nel pomeriggio iniziano le operazioni di trasbordo di emergenza. Dopo un ulteriore rimpallo di responsabilità durato 24 ore tre le autorità maltesi e quelle italiane, nella giornata di sabato alla Mare Jonio è finalmente autorizzato lo sbarco a Pozzallo.

Si chiude così l’ennesimo braccio di ferro tra stati e istituzioni europee sulla pelle di migranti soccorsi nel Mediterraneo, ma a che prezzo? Ancora una volta è l’iniziativa di una ONG ad impedire il peggio, consentendo a 27 esseri umani di sbarcare sani e salvi sulla terraferma. 

14 settembre 2020