Thomas Daniel, Conte consegna permesso di soggiorno alla vedova

 

Oggi una delegazione composta da CSA Ex Canapificio e dal Centro Fernandes di Castel Volturno incontrerà a Palazzo Chigi, sede del Governo, il premier Giuseppe Conte. Il Presidente del Consiglio dei Ministri consegnerà a Cynthia, vedova di Thomas Daniel, lavoratore ghanese vittima di un incidente sul lavoro a Napoli (qui il nostro articolo), il permesso di soggiorno per “sfruttamento lavorativo”.

Quando Thomas Daniel è morto aveva solo 41 anni, è stato una delle innumerevoli morti sul lavoro che avvengono ogni anno in Italia (si stima circa tre al giorno). I lavoratori stranieri sono tra i più esposti a questo terribile rischio, sono circa il 18% delle vittime nonostante compongano solo il 10% della forza lavoro. Thomas Daniel era uno di loro, un “invisibile”, un lavoratore che si era visto cancellare il permesso di soggiorno per motivi umanitari a causa dei Decreti Sicurezza.

Ai suoi funerali che si tennero a Castel Volturno parteciparono associazioni, sindacati e parlamentari. Tra quest’ultimo anche il Senatore Sandro Ruotolo che oggi accompagnerà la delegazione a Roma. 

Insieme alla vedova di Daniel, riceveranno da Conte il documento di soggiorno anche i tre migranti sopravvissuti alla tragedia che è costata la vita a Daniel la scorsa estate: Donkor Prince, 21 anni, Ameyaw Patrick, 27 anni, Darkwa Isaac Kwaku 46 anni. Tutti loro – arrivati  dal Ghana in Italia dopo un viaggio caratterizzato da tragedie e difficoltà – avevano perso il permesso di soggiorno per motivi umanitari a causa dell’entrata in vigore del Decreto Sicurezza. Nessuno di loro ha potuto contare sulla regolarizzazione della scorsa estate, in quanto appartenenti al settore lavorativo “sbagliato”, quello dell’edilizia, escluso dalla norma.

“Oggi dovrebbe essere approvata la riforma dei decreti sicurezza – ci ha detto Mimma D’Amico, dell’Ex Canapificio, pochi minuti prima della cerimonia – Chiederemo al Premier di trovare un provvedimento per rendere giustizia, anche in nome di Thomas, a quanti in questi 2 anni hanno perso il permesso di soggiorno umanitario a causa dei decreti  sicurezza. In Italia si stima siano circa 100.000 uomini e donne con un radicamento sociale che vanno tutelati”.

5 ottobre 2020