CGIL CISL e UIL al Governo: “Tutelare i migranti. Sono i più esposti ai rischi dell’emergenza”
CGIL, CISL e UIL hanno scritto ai ministri dell’Interno, degli Esteri e del Lavoro per spingere affinché le istituzioni si attivino per “tutelare i diritti dei cittadini stranieri che oggi sono più esposti a rischi dell’emergenza Covid-19”.
“In questa fase di grave crisi internazionale c’è il pericolo che la parte più debole e indifesa delle nostre società possa restare indietro, c’è il rischio che le diseguaglianze aumentino ancora di più, c’è il pericolo che il sistema dei diritti e delle tutele possa non essere esteso a tutte e tutti”.
Nella lettera si fa riferimento ai migranti irregolari o ai richiedenti protezione internazionale attualmente esclusi dalle strutture di accoglienza: “Le strutture esistenti (Cara, Siproimi, Cas, Centri per il rimpatrio) non sono sempre adeguatamente fornite di dispositivi di sicurezza e andrebbe garantita la corretta applicazione delle norme anti-contagio, per la sicurezza degli ospiti e del personale che vi lavora. Inoltre, migliaia di lavoratori stranieri stanno perdendo la propria occupazione a causa del lockdown delle attività e rischiano di non poter rinnovare il permesso di soggiorno”.
“Garantire sicurezza ai cittadini stranieri, così come a tutte le persone che in questo momento rischiano di restare ai margini, è un tema urgente che va affrontato per il bene loro e di tutta la comunità”, conclude la comunicazione ai ministri dei tre sindacati confederali . Questi inoltre hanno anche elaborato un dossier in cui si fa il punto sulle criticità maggiori che emergono in questo periodo.
Tra i numerosi temi affrontati nel documento, c’è il pericolo sanitario derivante da strutture di accoglienza sovraffollate e sprovviste di presidi sanitari per il contenimento del contagio, il tema del rilascio o rinnovo dei titoli di soggiorno (con la richiesta di una estensione della durata dei permessi di soggiorno per attesa occupazione a 18 mesi), la richiesta di specifiche misure aggiuntive di sostegno al reddito per le lavoratrici e i lavoratori domestici (categoria composta dal 71% di immigrati).
Inoltre, anche dai sindacati arriva la richiesta di un provvedimento di regolarizzazione dei migranti sprovvisti di documenti “Un provvedimento di regolarizzazione […] oltre alla sua importante valenza come misura contro il lavoro nero, ridurrebbe il rischio di esposizione al contagio nonché garantirebbe l’accesso al sistema delle tutele e degli ammortizzatori sociali a migliaia di lavoratori/lavoratrici che si trovano attualmente in condizioni di irregolarità” (qui il nostro articolo sull’appello per la sanatoria firmato da un nutrito gruppo di associazioni nazionali).
Nel frattempo, la FILLEA CGIL – la categoria dei lavoratori dell’edilizia, dell’industria del legno e delle attività estrattive – ha diffuso una sintesi delle misure contenute nel decreto Cura Italia tradotta in alcune delle lingue straniere maggiormente rappresentative dei lavoratori migranti del settore. Sono consultabili qui: