Castel Volturno solidale, associazioni in rete per il sostegno alla popolazione

 

Anche a Castel Volturno, città sul litorale domizio caratterizzata da forte presenza migratoria spesso esposta a condizioni di forte marginalità, si è attivata una rete di enti e associazioni per il sostegno della popolazione.

Caritas di Capua e Caserta, Centro Fernandes, i Missionari Comboniani, il Centro Sociale Ex Canapificio di Caserta hanno lanciato un appello con quello che è difficile chiamare solo uno slogan: “Nella tempesta nessuno si salva da solo”. Tutto nasce dalla premessa che nei 27 km in cui si sviluppa il comune di Castel Volturno, con oltre 25mila abitanti ufficialmente residenti c’è una grande e complessa realtà da amministrare, con emergenze drammatiche acuite da situazioni di disagio e fragilità, dalla burocrazia, con la difficoltà di iscrizione anagrafica per molti migranti spesso provvisti di regolari permesso di soggiorno.

Da questo accorato appello alla solidarietà nasce “Castel Volturno Solidale”. Ne abbiamo parlato con Mariarita Cardillo, operatrice dell’Ex Canapificio impegnata in questi giorni sul territorio domizio.

“Abbiamo avviato un call center con 4 operatori che rispondo a turno su due utenze attive tutti i giorni dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 18:00” ci racconta “Due volte a settimana facciamo speakeraggio, andiamo cioè in giro con la Caritas per dare informazioni, sia dal punto di vista clinico (con le indicazioni sul contenimento del contagio), sia per informare i migranti sui servizi che stiamo offrendo”.

In cosa consistono? “Raccogliamo innanzitutto una serie di istanze di primissima necessità. La maggior parte ci chiede dei permessi di soggiorno e li tranquillizziamo spiegandogli delle proroghe in vigore. Dal punto di vista dei bisogni pratici, tantissimi sono in difficoltà quotidiana. Ogni giorno riceviamo decine di telefonate con richieste di aiuto per compilare la domanda per il bonus spesa erogato dal Comune di Castel Volturno, aiutiamo nel compilare le richieste dei pacchi alimentari, segniamo le persone in difficoltà, cosicché Protezione Civile e Padri Comboniani possano portare il cibo a tutte queste persone. Abbiamo ricevuto 260 chiamate totali in 15 giorni, tra cui 90 richieste di pacchi alimentari. Abbiamo aiutato nella compilazione di 42 domande di buono spesa. Al comune sono arrivate circa 2200 domande”.

Da chi arrivano principalmente le richieste d’aiuto? “Le richieste provengono principalmente da persone che lavorano in un circuito a nero, che hanno lavoretti precari e che quindi sono rimasti senza lavoro, tante donne rimaste sole con bambini oppure interi nuclei familiari, ma anche lavoratori e uomini singoli.”

C’è aiuto da parte dei cittadini? “Sì. Insieme alle altre realtà facciamo parte del COC, il Centro Operativo Comunale, per far fronte a queste esigenze. Ma oltre l’aiuto dell’amministrazione comunale è molto importante quello che sta arrivando da parte dei privati. Una signora ha partorito da poco tre gemelli e si trovava in enorme difficoltà: è partita una macchina della solidarietà tra famiglie italiane che avevano carrozzine e vestiti. Sono andata casa per casa a raccogliere queste cose. È bellissimo che in un periodo di grande crisi c’è comunque grande solidarietà. Ma purtroppo non basta”.

Cosa bisognerebbe fare di più? “Ci sono persone che vanno regolarizzate. C’è una enorme esigenza di regolarizzazione degli invisibili, sono persone che non hanno nemmeno accesso ai servizi sociali, all’ABC del welfare. Questo non è accettabile”.

È possibile sostenere Castel Volturno solidale mediante una donazione sull’IBAN IT75C0898774840000000335909 Intestato alla Caritas di Capua con causale “COVID-19 Castel Volturno”.

 

Si ringrazia Mariarita Cardillo per le foto.