Il Carnevale di Capua nel segno dell’integrazione
“È solo nella condivisone che si sperimenta la vera integrazione” ci racconta Savino Compagnone, alla guida della Cooperativa Città Irene Onlus. “Con questo spirito i beneficiari del progetto Sprar/Siproimi del Comune di Capua hanno espresso la volontà di collaborare alla realizzazione di opere e manufatti in cartapesta per l’edizione 2020 dello storico Carnevale di Capua”.
Una tradizione che quest’anno si rinnova per la 134esima volta. Risale infatti al 1886 la prima celebrazione “ufficiale” del carnevale cittadino, che si festeggiava però già privatamente o con eventi singoli nei secoli precedenti. Da allora, la manifestazione ha attratto numerosi partecipanti anche da tutta la regione e il paese, fermandosi solo in occasioni delle grandi guerre, con i suoi momenti di ilarità e fantasia con maschere e carri allegorici tipici della sfrenatezza che precede la quaresima pasquale.
“La conoscenza del nostro folclore locale ha rappresentato il giusto viatico per fondere all’interno del Laboratorio Olivarez mondi, culture e tipicità locali per favorire un processo di integrazione reale – continua Compagnone – L’esperienza è stata molto istruttiva, educativa ed inclusiva”.
Nel percorso laboratoriale, che si concluderà il 20 febbraio con la sfilata del carro realizzato, sono state tenute delle piccole lezioni sulla storia, gli usi e i costumi del Carnevale capuano nelle sue varie edizioni. Sono sei i ragazzi coinvolti, chiamati ad apprendere, oltre alle tecniche della lavorazione della cartapesta, anche l’antica cultura folkloristica di questa tradizione ultra-millenaria.
Tra questi Ibrahim, un giovane senegalese: “attraverso questo laboratorio ho avuto la possibilità di comprendere meglio le tradizioni di Capua, città che mi ospita attraverso il progetto Sprar/Siproimi, ma anche e soprattutto di conoscere, e collaborare con cittadini appassionati che mi hanno accolto e mi hanno fatto sentire parte di un progetto comune”.
Nella creazione dei carri, la collaborazione dei beneficiari del Siproimi avviene tramite l’associazione “Carri Allegorici Città di Capua” di Alberto Di Benedetto.
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Stranieriincampania ha già incontrato in altre occasioni Cooperativa Città Irene per raccontare le sue esperienze di accoglienza e integrazione nella città di Capua.