Bilancio UE, aumentano i fondi destinati alla gestione dei flussi migratori

Bilancio UE, aumentano i fondi destinati alla gestione dei flussi migratori

 

Il Consiglio Europeo ha pubblicato le conclusioni della riunione straordinaria che si è tenuta dal 17 al 21 luglio 2020, una delle più lunghe e complesse nella storia delle istituzioni europee, e che aveva il compito di gettare le basi per il nuovo bilancio dell’Unione. Il Consiglio Europeo è una istituzione dell’Unione composta dai capi di stato o di governo: ha il compito di dettare degli orientamenti generali ai quali l’organizzazione internazionale deve uniformarsi. 

Il bilancio UE per il periodo 2021-2027 è declinato in 7 “rubriche” o capitoli.  Nel quarto si affrontano i capitoli di spesa per le politiche di “Migrazione e gestione delle frontiere”. L’intera area tematica delle migrazioni avrà a disposizione un ingente quantitativo di risorse, in costante aumento nel corso degli anni. Come fa notare il network EuroMed Rights, però, gran parte dei fondi sarà destinata “principalmente al rafforzamento dell’approccio di sicurezza” e dunque “circa il 75% del bilancio Ue in materia di migrazione e asilo sarebbe destinato ai rimpatri, alla gestione delle frontiere e all’esternalizzazione dei controlli”. Si continuerebbe, quindi, con l’idea di una “fortezza” Europa, più concentrata sull’idea di respingere i migranti – anche tramite accordi molto contestati con i paesi di origine e passaggio, come Libia e Turchia – che sull’accoglierli. 

Saranno dunque quasi 22,7 miliardi di euro i fondi stanziati fino al 2027, destinati a finanziare  “misure connesse alla gestione delle frontiere esterne, alla migrazione e all’asilo” e programmi che “aiuteranno l’Unione europea e i suoi Stati membri ad attuare in modo efficace un approccio globale alla migrazione”.  Più nello specifico, per il Fondo Asilo e Migrazione verranno destinati 8,7 miliardi e per il Fondo per la gestione integrata delle frontiere 5,5 miliardi.

I fondi cresceranno costantemente durante i prossimi 7 anni, passando da 2 miliardi e 324 milioni per il 2021 ai 3 miliardi e 736 milioni di euro per il 2027. 

Il Fondo Asilo e Migrazione (FAMI) continuerà a sostenere “gli sforzi degli Stati membri volti a dare accoglienza ai richiedenti asilo e mettere in atto misure di integrazione” e quindi “lo sviluppo di una politica comune in materia di asilo e migrazione”. Il FAMI e il “Fondo per la gestione integrata delle frontiere” verranno utilizzati anche per il proseguimento delle collaborazioni con i paesi terzi confinanti della UE per una “gestione efficace della migrazione esterna” e per garantire la “protezione” delle frontiere.

A prescindere dalle varie allocazioni dei fondi,  verranno comunque aumentate le dotazioni economiche per i paesi che hanno registrato il maggior numero di domande di asilo nel 2018 e 2019 (Cipro, Malta e Grecia).

Un approccio volto alla riduzione degli arrivi e che non cambia ancora il punto di vista nella gestione dei flussi migratori nell’Unione Europea nonostante le numerose richieste in tal senso provenienti da ONG, società civile e studiosi dell’immigrazione.

23 luglio 2020