Aperte le iscrizioni al corso di giornalismo online “Il diritto a raccontare e a raccontarsi”

 

 

Il corso di giornalismo partecipativo e crossmedialità “Il diritto a raccontare e a raccontarsi”, organizzato dalla Cooperativa Sociale Dedalus in collaborazione con l’Associazione Kosmpolis, nasce per promuovere un modello diverso di narrazione. L’inizio era previsto per il 13 marzo ma l’emergenza coronavirus, che ha colpito l’Italia, ha spinto gli organizzatori a rimandare la partenza. Data la situazione, il corso sarà svolto online e le iscrizioni sono state riaperte fino al 3 aprile.

 

Il laboratorio è realizzato nell’ambito del progetto Ciak MigrAction, co-finanziato dall’AMIF, e si propone di aumentare la consapevolezza sul contributo dei migranti nelle società europee e promuovere una narrazione dei processi migratori basata su dati e fatti reali in Italia, Grecia, Austria, Ungheria. Quattro paesi in cui l’opinione pubblica è spinta verso una rappresentazione sfavorevole e spesso falsata del fenomeno migratorio. L’obiettivo, infatti, è quello di creare e diffondere una narrazione positiva delle notizie e delle informazioni legate all’immigrazione.

 

 

Il corso, della durata di 24 ore, affronterà gli stereotipi che caratterizzano le relazioni e li ribalterà per una narrazione più giusta che crei e pratichi cittadinanza. Il laboratorio condividerà le tecniche e i metodi di narrazione con gli strumenti che tutti abbiamo a disposizione, come gli smartphone, per la costruzione e realizzazione del proprio progetto narrativo. Il percorso è rivolto a giovani dai 17 ai 25 anni, preferibilmente con background migratorio. Per iscriversi occorre compilare il modulo e inviarlo a officinegomitoli@coopdedalus.org e il questionario, tutto entro il 3 aprile 2020.

 

Il laboratorio è diviso in quattro moduli della durata di 6 ore ciascuno, ogni modulo sarà composto da tre videolezioni live della durata di due ore. Di seguito il programma dei moduli.

 

 

 

Programma

SMONTARE STEREOTIPI – COSTRUIRE UN RACCONTO

A cura di CHRISTIAN ELIA

l laboratorio si divide in due parti: una prima dedicata alla mappatura delle grammatiche dello stereotipo: media mainstream, cinema, letteratura e musica. Dopo la condivisione delle scelte narrative che creano stigma, si passa a una fase laboratoriale nella quale si sviluppa lo storyboard di una storia – flessibile e adattabile per tutti i linguaggi possibili (graphic novel, reportage, teatro, documentario) che parte da una decontaminazione del linguaggio per arrivare a una progettualità condivisa, ma depurata da falsi buonismi tanto quanto da stereotipi e pregiudizi.

 

 

TUTTO IN UNO SMARTPHONE – STRUMENTI PER NARRARE

A cura di FRANCESCO DELIA

Illustrazione delle tecniche primarie di ripresa audio-video con gli smartphone, inventario e utilizzo delle attrezzature basilari e accessori, output narrativi classici e crossmediali. Il laboratorio dimostrerà come è possibile, con il solo smartphone, produrre, postprodurre e distribuire contenuti, instaurare relazioni, verificare fonti e fare network a scopi narrativi con ogni persona in ogni luogo.

 

 

DECOLONIZZARE LO SGUARDO – COSTRUIRE UN RACCONTO

A cura di KARIM METREF

La prima parte del laboratorio è sull’individuazione degli stereotipi nei media italiani, sull’utilizzo consapevole e inconsapevole di questi nelle narrazioni di tutti giorni. Su come si è usati e su come li si usano gli stereotipi e le relazioni che instaurano. Una volta individuati e decostruiti la seconda parte del laboratorio e sull’elaborazione di una narrazione collettiva che racconti i veri legami sociali della realtà che viviamo.

27 marzo h. 16-19

28 marzo h. 10-13

 

 

IN UNA PIAZZA TANTI PUNTI DI VISTA – STRUMENTI PER NARRARE

A cura di ALESSANDRO DI RIENZO

Il diritto a raccontare la propria storia. Il laboratorio simulerà il lavoro di una redazione per l’elaborazione, la produzione e la diffusione dei materiali narrativi prodotti. Scelta di un racconto e del formato, individuazione e interazione con i diversi punti di vista, edizione e pubblicazione della narrazione.