Anche Magistratura Democratica per la regolarizzazione dei lavoratori stranieri

Anche Magistratura Democratica per la regolarizzazione dei lavoratori stranieri

 

“Andrà tutto bene, se andrà bene per tutti”, con queste parole si conclude l’appello lanciato da Magistratura Democratica in cui l’associazione chiede la regolarizzazione generalizzata dei lavoratori irregolari in Italia. 

Magistratura Democratica  (MD) è una delle componenti in cui si articola l’ANM, Associazione Nazionale Magistati, l’organismo rappresentativo dei magistrati italiani.

MD si allinea quindi agli appelli lanciati in queste settimane da numerose associazioni del terzo settore, tra cui l’ASGI, e dai sindacati CGIL, CISL e UIL, che chiedono una immediata regolarizzazione dei lavoratori migranti sprovvisti di documenti. “In un momento così drammatico – si legge nella loro adesione – occorre, più che mai, essere tenaci difensori dei diritti, in particolare degli ultimi e dei più indifesi, per impedire che gli effetti della pandemia mettano a repentaglio il patrimonio consolidato dei nostri diritti”.

Magistratura Democratica fa sue le parole del Procuratore Nazionale Antimafia Federico De Raho che ha dichiarato nei giorni scorsi che “Regolarizzare gli immigrati che lavorano nel nostro Paese sarebbe veramente il raggiungimento di una duplice finalità. Da un lato si darebbe corpo al senso di umanità che deve sostenere qualunque iniziativa politica e sociale e dall’altro impedirebbe alle mafie di continuare a gestire le difficoltà e le sofferenze di queste persone con la mannaia dell’intimidazione e del condizionamento. E consentirebbe finalmente un lavoro regolare a tutti”.

Secondo MD, la i vantaggi della regolarizzazione si articolano in tre punti fondamentali: darebbe infatti un duro colpo per le mafie che sfruttano il lavoro nero di coloro che sono costretti a vivere nell’illegalità; sarebbe un grosso beneficio per il contenimento della pandemia in una larga fascia di popolazione “invisibile”; costituirebbe infine un grande aiuto all’economia nazionale, assicurando peraltro diritti e tutele.

“Governanti e cittadini – si legge ancora nella nota dei magistrati – sono chiamati a impegnarsi insieme per una società in cui il lavoro sia regolare e dignitoso, nel rispetto della legalità e nel contrasto a tutte le mafie”.